Quando si parla di truffa contrattuale, la norma che sanziona il reato è l’art. 640 c.p. che definisce cosa si intende in generale per truffa ossia chiunque, con artifizi o raggiri, induca taluno in errore procurando a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno.
Cassazione su truffa contrattuale
Truffa contrattuale e Cassazione. Numerose sono state le pronunce in Cassazione sulla truffa contrattuale, in questa sede riportiamo quelle più importanti, le quali si soffermano su quando si può considerare un fatto truffa contrattuale:
- La Cassazione sulla truffa contrattuale ha affermato che è sufficiente che il contraente sia addivenuto, a causa dello stato di errore prodotto dagli altrui artifizi e raggiri, alla stipulazione del contratto che, senza quella condotta “truffaldina” altrui, non avrebbe invece concluso, così prescindendo dalla effettiva diminuzione patrimoniale nella valutazione del danno.
- La Cassazione ha inoltre affermato che la truffa sussiste anche nell’ipotesi in cui venga pagato un giusto corrispettivo a fronte della prestazione truffaldinamente conseguita, posto che l’illecito si considera realizzato “per il solo fatto che la parte sia addivenuta alla stipulazione del contratto, che altrimenti non avrebbe stipulato, in ragione degli artifici e dei raggiri posti in essere dall’agente”;
- Vi è poi una pronuncia che si pone in una posizione mediana secondo cui il danno può consistere alternativamente “in una sproporzione fra le prestazioni o nell’acquisto di un bene, al giusto valore di mercato, che però non offre alcuna utilità personale al deceptus”
In sostanza dalle pronunce della Cassazione emerge che la truffa contrattuale ha varie sfaccettature, cioè può essere realizzata in vari modi.
Truffa contrattuale e giurisprudenza
Cosa dice sulla truffa contrattuale la giurisprudenza? Essa ha cercato di far chiarezza su un aspetto importantissimo, cioè sull’induzione in errore, che costituisce un elemento “chiave” perché si possa configurare il reato di truffa contrattuale.
Prima di tutto però definiamo cosa si intende per induzione in errore.
La truffa contrattuale si realizza quando il soggetto agente riesce a trarre in inganno il soggetto passivo, inducendolo a prestare un consenso che altrimenti non avrebbe prestato, e quindi a compiere un atto a lui pregiudizievole.
Secondo la giurisprudenza il concetto di induzione in errore deve essere interpretato in senso estensivo, nel senso che l’errore può ricadere non solo sugli elementi essenziali del contratto, ma anche eventualmente sulle clausole accessorie che devono avere un valore assorbente.
Quando si vuole dimostrare l’induzione in errore nella truffa contrattuale è necessario dimostrare il collegamento sussistente tra induzione all’errore, formazione del contratto e ingiusto profitto con altrui danno.
Definizione della truffa contrattuale: si parla di ingiusto profitto e danno altrui
Nella definizione della truffa contrattuale, si parla quindi di alcuni elementi importanti che la giurisprudenza definisce sulla truffa contrattuale. L’ingiusto profitto conseguito dal soggetto attivo e il danno patrimoniale costituiscono requisiti strutturali del delitto di truffa.
La giurisprudenza ha affermato che questi due elementi costituiscono una sola realtà, perché è impensabile che si verifichi un ingiusto profitto senza arrecare un danno altrui, possiamo definire il danno come una conseguenza imprescindibile.
La giurisprudenza ritiene inoltre che il profitto possa non essere solo un profitto di carattere economico potendo consistere, secondo la Cassazione, anche nel soddisfacimento di qualsiasi interesse, sia pure soltanto psicologico o morale.
Cosa fare quando si è truffati: la querela
Querela sulla truffa contrattuale: è possibile presentarla? Se la persona interessata (cioè il truffato) si accorge della truffa, ma ormai è troppo tardi, potrà agire tramite querela, querela che però può essere fatta dalla persona offesa e non dal danneggiato.
Solitamente persona offesa e danneggiato, possono essere ricondotte alla stessa persona, ma è necessario darne una definizione.
La persona offesa dal reato, è il soggetto titolare del bene giuridico protetto dalla norma penale violata a seguito della commissione del reato, mentre per danneggiato si intende colui che subisce il danno derivante dal reato.
Quando possiamo affermare che la truffa si è consumata? Il reato si consuma non nel luogo in cui la vittima assume l’obbligazione, per effetto di artifici e raggiri, ma nel momento in cui si realizza l’effettivo conseguimento del bene da parte dell’agente e la definitiva perdita dello stesso da parte del raggirato/truffato.
Quando è inadempimento contrattuale?
Truffa e inadempimento contrattuale: cosa significa? Non costituisce il reato di truffa ma è inadempimento contrattuale l’attività di chi inizia i lavori e non li porta a termine per impossibilità sopravvenuta.
Secondo la giurisprudenza, l’unilaterale modificazione, non dovuta a successiva attività fraudolenta, da parte di uno dei contraenti, in corso di esecuzione del contratto, delle modalità esecutive di esso rispetto a quelle previste nel progetto inizialmente concordato, non è idonea ad integrare il reato di truffa perché manca il diretto rapporto causale tra gli artifici posti in essere dall’agente e la prestazione di un consenso viziato da parte del soggetto passivo.
In questo caso può configurarsi solo un inadempimento contrattuale.
Come nel caso di chi, ad esempio, si impegni ad effettuare dei lavori di ristrutturazione e dopo aver incassato l’acconto e iniziato i lavori non porta a termine il mandato contrattuale ricevuto.
Avrebbe al contrario integrato il reato di truffa contrattuale l’ipotesi in cui il soggetto attivo avesse avuto un’intenzione truffaldina, non iniziando i lavori ed avesse conservato per sé l’intera somma percepita.
Locazione
Truffa contrattuale e locazione. Partiamo subito da un esempio: una signora, è in partenza per uno stage a Bruxelles ed ha quindi bisogno di un appartamento in affitto.
Dall’Italia però trovare un appartamento non è così facile, così naviga in rete e finalmente approda su un portale belga dove trova un’offerta interessante, dalle foto l’appartamento sembra bello, la vittima allora contatta la proprietaria via e-mail, la quale le chiede di versare parte del canone di locazione in anticipo.
La vittima accetta senza aver visionato l’appartamento sul posto e versa l’importo richiesto tramite bonifico bancario su un conto londinese.
Una volta arrivata a Bruxelles però la vittima si rende conto che l’appartamento in questione non esiste e che è caduta nella trappola e nello specifico in una bella truffa contrattuale.
È stato riservato un paragrafo specifico perché dati statistici rilevano come l’oggetto delle truffe contrattuali sia frequentemente contratti di locazione.
È da ribadire inoltre che la truffa contrattuale sia avvenuta in ragione del fatto che il soggetto attivo abbia mediante artifizi e raggiri rappresentato una realtà apparente, cagionando un danno ingiusto alla vittima che aveva anticipato una parte del canone di locazione e procurandosi così un ingiusto profitto. Oltre alle informazioni sulla truffa contrattuale e la locazione, sulla definizione della truffa contrattuale, sulla Cassazione e la truffa contrattuale, sulla possibile querela per truffa contrattuale e tutto ciò di cui abbiamo discusso, scopri anche di più sulla denuncia per truffa, sulla truffa aggravata e sulla truffa agli anziani. Bene se ti è piaciuto questo articolo sulla truffa contrattuale, puoi approfondire l’argomento legato a questo ed ai reati di truffa o se lo desideri, potrai contattare il nostro Studio Legale Penale a Milano ed essere essere assistito dall’Avvocato Penalista Francesco D’Andria.