Il giorno: dall’amore alla paura il dramma di una giovane africana

UNA BELLA RAGAZZA arrivata da un Paese africano in Italia, a Milano, con l’obiettivo di lavorare nel campo della moda e della pubblicità e che invece ha trovato nel Magentino l’inizio dei suoi incubi. Picchiata, brutalizzata e umiliata da un uomo di poco più grande di cui all’inizio —solo all’inizio — si era innamorata. Una storia di botte e violenza che nasce e muore nel breve arco di qualche settimana, tra la primavera e l’estate dell’anno scorso, ma così intensa da lasciarle profonde cicatrici. «Se confrontiamo le foto che aveva realizzato per un book con il suo viso e il suo stato d’animo attuali e come se fosse di colpo sfiorita», dice il suo avvocato, Francesco D’Andria di Milano.

IL COLPO di fulmine scocca la primavera dell’anno scorso. I due si conoscono su Facebook: le foto di lei, avvenente ragazza di colore di 27 anni (oggi) non passano evidentemente inosservate. E per lei dev’essere lo stesso con le immagini di lui trentasettenne con una buona posizione lavorativa e quindi con un portafogli ben fornito. Dopo le prime settimane di baci e carezze alla libro Cuore, la vera natura dell’uomo, acciecata per giunta dalla gelosia, inizia a emergere. Iniziano le scenate, le feroci umiliazioni che la colpiscono sugli aspetti più delicati: la sua accesa femminilità, il colore della pelle… «Sporca negra!», è solo una delle tante offese di cui è fatta oggetto per giunta in strada, davanti alla gente. E poi i rapporti sessuali a cui è costretta e le botte. L’ex fidanzato ora diventato un orco arriva a scaraventarle addosso, in faccia, l’anta di un armadio durante una vacanza in Sardegna: finirà in ospedale in lacrime e con un trauma cranico diagnosticato dai medici. Lesioni gravissime, dunque: oltre a questa, la trasmissione di una malattia sessuale. Oggi la questione è davanti ai giudici del tribunale di Milano, che hanno rinviato a giudizio il bruto.

«LA DIFESA dell’uomo ha cercato di giocare la carta di un supposto intervento chirurgico che avrebbe reso impossibile condurre a termine rapporti sessuali—spiega l’avvocato D’Andria — ma è irrealistico, per limitarci anche solo a questo episodio, pensare che fra i due ci fosse solo una relazione platonica». L’aguzzino dovrà rispondere di maltrattamenti, lesioni e violenza sessuale». La ragazza è fuggita in Liguria dal fratello e ora sogna di andarsene a vivere in Francia.

allegato-art9

 

 

 

Condividi:

Tag:

Informazioni sull'autore

Torna in alto
Avvocato penalista Milano Francesco D'andria

Sei accusato di un reato?

Scopri subito come difenderti nel processo penale.
Scrivimi qui
1
Desideri fissare una consulenza?