Ciao, in quest’articolo ti spiego qual è l’avvocato che non fa per te.
Tanto da evitare che io, personalmente, non lo consiglierei neanche al mio peggior nemico.
Le ragioni per evitare un avvocato sono tre:
- a) NON C’è MAI.
- B) NON SI CAPISCE QUANDO PARLA
- C) NON TI FA UNA PARCELLA CHIARA
Prima di andare nello specifico però voglio spiegarti perché ho deciso di scrivere quest’articolo.
L’ho fatto perché ho scoperto che il 90% delle persone cambiano avvocato sempre per i motivi che ti ho sopra elencato.
Ovvero: perché l’avvocato non c’è mai; non si capisce quando parla; non ti fa una parcella chiara.
Bada bene, può capitare anche che la persona cambia avvocato perché il cliente è incontentabile; è disonesto (cambia avvocato per non pagare il legale); o pensa che tutti lo vogliano fregare (in questo caso avrebbe bisogno dello psichiatra!).
Ma fuori da questi casi, che pure esistono, la maggior parte delle persone decide di revocare il mandato al proprio difensore per i 3 motivi poc’anzi esposto.
Andiamo ad esaminare il primo motivo.
Primo motivo: L’Avvocato che non c’è mai.
La maggior parte delle persone si lamentano perché l’Avvocato è latitante. Non si trova mai.
Molti mi dicono: “Il mio avvocato non è mai in studio”; “Il mio avvocato non risponde mai al telefono”; “il mio avvocato non è presente”.
In tal modo il rapporto tra cliente ed avvocato non è un rapporto fiduciario ma un rapporto immaginario, platonico.
Chiaramente, l’assistito si sente solo, abbandonato; insomma un assistito senza assistente.
Sia chiaro, non è detto che l’Avvocato deve farTi da “dama di compagnia”; risponderTi come un’amante adorante; o ascoltare i tuoi soliloqui come uno psicoterapeuta.
Non so se è chiaro il concetto: l’Avvocato non deve essere disponibile “h 24”, magari per dire cose che sono state già dette e ripetute in studio 1000 volte. Quindi il cliente non deve essere uno stalker, ma l’avvocato nemmeno deve essere un fantasma.
Altrimenti non avrebbe neanche senso avere un avvocato.
Come lavoro io?
Molti miei clienti hanno il mio numero di cellulare. Cerco di rispondere a tutti, per quanto possibile. E cerco di dare sempre una risposta. È chiaro che non posso passare la mia vita al telefono (i processi li devo studiare? Avrò una vita privata anche io?).
È per questo che mi avvalgo di validi collaboratori che rispondono al telefono, registrano la problematica e cercano di risolvere anche i problemi più rognosi e spiccioli.
Quindi, cerchiamo sempre di esserci per assicurare al cliente una presenza reale ed efficace.
Veniamo al secondo motivo per cui la maggior parte delle persone si trova male con un avvocato: l’avvocato che non si capisce quando parla!
È un problema molto diffuso. L’incomprensione c’è nelle coppie, figuriamoci tra cliente ed Avvocato!
Questo perché?
Perché molti avvocati parlano l’avvocatese. Una lingua incomprensibile forgiata dalla “supercazzola” di “Amici miei”, fatta di termini: tecnici, astrusi, incomprensibili.
Ricordate l’Avvocato Azzecacarbugli dei “Promessi sposi”? Che inizia a parlare latino per non far capire un piffero al povero Renzo? Ecco siamo un po’ a quel livello lì.
Oppure ricordate il film di Luciano De Crescenzo?
Vi era il filosofo impersonato dallo stesso De Crescenzo che parlava di filosofia con il portiere di casa sua. Alla fine del monologo il portiere esclamò: “professò quando parlate Voi io nu capisc nient’ però m’affascinat!” (Tradotto: professore quando parlate io non capisco niente però mi affascianate!).
Ma qui il punto qual è?
È che non abbiamo bisogno di discorsi fascinosi ma di concretezza e comprensibilità. Per tutti. Dal medico che non ha mai aperto un libro di diritto fino ad arrivare all’operaio che non ha completato gli studi.
Sembra una stupidaggine ma non lo è.
Non mi crederai ma ci sono persone che mi dicono: “Avvocato io con il mio vecchio avvocato non capivo niente di quello che diceva!”.
Altri ancora: “Avvocato, dopo aver parlato con il mio precedente difensore, uscivo dallo studio più confuso di prima!”.
Se ci pensi è assurdo. È come andare al cinema a vedere un film in lingua araba con sottotitoli in aramaico!
Come lavoro io?
Mi impegno ad essere il più semplice possibile e chiedo sempre al mio interlocutore di dirmi se sono stato chiaro.
Dopo di che spiego:
- cosa dobbiamo fare;
- come dobbiamo farlo.
Alla fine della discussione riassumo in punti i passi da fare.
Ad esempio: se per un procedimento penale è opportuno patteggiare cosa faccio?
Primo: Spiego cos’è il patteggiamento? Cioè? Un accordo sulla pena tra la Difesa e l’accusa.
Due: Spiego come realizzarlo: andrò a parlare con la Pubblica Accusa, mi batterò per strappare il minimo della pena e poi andremo davanti a un giudice che dovrà mettere la firma all’accordo stipulato.
E buona notte a tutti gli Azzeccagarbugli.
Quindi non andare dagli avvocati che non si capiscono quando parlano!
Passiamo ora al terzo motivo dell’avvocato che non fa per Te.
Allora Tre: Gli avvocati che non fanno una parcella chiara.
Ci sono alcuni avvocati che nel migliore dei casi Ti dicono io faccio la notula. È un modo per dire: “alla fine stilo una parcella in base all’attività fatta”.
In quella notula conteggeranno tutto e il contrario di tutto.
Non ci crederai, ma in passato è CAPITATO ANCHE A ME di essere rimasto “scottato” dal sistema della notula!
Devi sapere che ero un giovane studente universitario e per questioni familiari mi rivolsi ad un avvocato di diritto societario. Questo avvocato mi disse: “Non si preoccupi Le farò la notula”. Alla fine ho visto una parcella che è arrivata alle stelle!
Nel peggiore dei casi trovi anche degli avvocati che ti dicono (specie quelli che si spacciano come amici): “Non preoccuparti. Stai tranquillo”. Per poi spararti una parcella che è un vero e proprio fallo da tergo.
Insomma, evita spiacevoli sorprese.
Come lavoro io?
La mia è una parcella chiarissima. Ti dico:
- quanto ti costa il processo
- quali saranno le spese
Zero sorprese. Zero parcelle non concordate.
In conclusione, se vuoi un avvocato che fa per te…non scegliere quello che ti ho qui descritto ma scegli uno che lavora come lavoro io.
Avv. Francesco D’Andria