Reati sessuali

Ciao sono l’Avvocato Francesco D’Andria e sono un avvocato penalista che si occupa specificamente di reati sessuali. Da 10 anni con la collaborazione del mio Studio Legale Penale svolgo questa professione con cuore e passione, ottenendo importanti risultati per i miei assistiti. In questa sezione dedichiamo un profondo approfondimento legato a tutti i tipi di reati sessuali, anche quelli che riguardano i minorenni.

I reati sessuali nel codice penale

Nel corso della storia, il quadro normativo relativo ai reati sessuali è mutato profondamente, ad oggi sono collocati nei delitti contro la persona, mentre prima erano collocati nei delitti contro la moralità pubblica e il buon costume; è importante perché vediamo come nel corso degli anni la tutela si sia spostata verso l’asse della persona e non più verso il buon costume e la morale. Il bene tutelato in questi tipi di reati è la libertà sessuale, cioè la libertà di compiere consapevolmente, e senza costrizioni, le proprie scelte in materia sessuale.

I reati sessuali che si trovano sanzionati nel codice possono essere suddivisi in:

(art. 609 bis)

Violenza sessuale

Si intende chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità costringe taluno a compiere o subire atti sessuali. Vi sono ulteriori ipotesi di violenza ossia quando abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica, in cui versa la vittima al momento del fatto, la induca a compiere o subire atti sessuali, oppure qualora si tragga in inganno la persona offesa per essersi il colpevole sostituito ad altra persona. Te ne parlo in maniera approfondita nel mio articolo che riguarda la violenza sessuale ed in quello che riguarda la violenza sessuale di gruppo e concorso.

(art. 609 quater)

Reati sessuali con minorenni

Atti sessuali con minorenne si intende chi, compia atti sessuali – e quindi reati sessuali con minorenni – con persona che, al momento del fatto:
1. Non ha compiuto gli anni quattordici;
2. Non ha compiuto gli anni sedici, quando il colpevole sia l’ascendente, il genitore anche adottivo, o il di lui convivente, il tutore, ovvero altra persona cui, per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza o di custodia, il minore è affidato o che abbia, con quest’ultimo, una relazione di convivenza.

(art. 609 quinquies)

Corruzione di minorenne

Cioè chiunque compie atti sessuali in presenza di persona minore di anni quattordici, al fine di farla assistere

(art. 609 octies)

Violenza sessuale di gruppo

Cioè la partecipazione, da parte di più persone riunite, ad atti di violenza sessuale.

(art. 609 undecies)

Adescamento di minorenni

Chiunque, allo scopo di commettere i reati di riduzione o mantenimento in schiavitù, prostituzione minorile, pornografia minorile, detenzione di materiale pronografico, iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile, violenza sessuale, atti sessuali con minorenne, corruzione di minore o violenza sessuale con minore, adesca un minore di anni sedici. Per adescamento si intende qualsiasi atto volto a carpire la fiducia del minore attraverso artifici, lusinghe o minacce posti in essere anche mediante l’utilizzo della rete internet o di altre reti o mezzi di comunicazione.

Gli atti sessuali

Tutte le norme in questione hanno una parola chiave, al loro interno cioè atti sessuali. Ma cosa si intende per atti sessuali? Quando si può parlare di atto sessuale? L’atto è espressione di un appetito o di un desiderio sessuale, che riguardano zone erogene differenti, idonee al contempo ad invadere la sfera sessuale del soggetto passivo.

Rientrano nel concetto di atto sessuale diverse tipologie di atto, ovvero può considerarsi atto sessuale sia la penetrazione ma anche ogni forma di contatto corporeo diversa dalla penetrazione, che, per le modalità con cui si svolge, costituisca inequivoca manifestazione di ebbrezza sessuale.
Si tratta quindi di atti pervasivi della sfera sessuale altrui, come ad esempio i toccamenti, palpeggiamenti e sfregamenti sulle parti intime, anche sopra i vestiti, suscettibili di eccitare la voluttà dell’autore ma anche qualsiasi atto che, anche senza contatto fisico diretto con la vittima, sia finalizzato ed idoneo a porre in pericolo il bene primario della libertà della persona attraverso l’eccitazione o il soddisfacimento dell’istinto sessuale dell’agente.

Mancanza del consenso

Tutti i reati sessuali, sono caratterizzati dal fatto che la condotta posta in essere dal soggetto attivo è connotata dal mancato consenso da parte del soggetto passivo.
Ovviamente se manca il consenso significa che il soggetto passivo sarà stato costretto, e in che modo può essere costretto? Tramite violenza, minaccia o abuso di autorità.

Reati sessuali con minorenni

Scopriamo insieme quali sono i reati sessuali con minorenni e come distinguerli in modo chiaro e sintetico.

Violenza sessuale su minorenne

La violenza sessuale su minorenne costituisce un’ipotesi aggravante del reato di violenza sessuale, prevista all’art. 609 ter.
Cosa significa per ipotesi aggravante? Significa che la condotta posta in essere è la medesima prevista nella violenza sessuale, cioè che chiunque, con violenza o con minaccia o mediante abuso di autorità costringe taluno a compiere o subire atti sessuali, ma il soggetto passivo non è una donna o un uomo adulto, ma un minore che non ha compiuto gli anni quattordici, e quindi la pena sarà differente ovvero sarà superiore (reclusione da sei a dodici anni) rispetto a quella prevista per la violenza sessuale sanzionata dalla norma 609 bis (reclusione dai cinque ai dieci anni).
L’ultimo comma poi dell’art. 609 ter prevede la pena della reclusione da sette a quattordici anni se il fatto è commesso nei confronti di persona che non ha compiuto gli anni dieci.

Atti sessuali con minore

Il reato di atto sessuale con minorenne viene previsto all’art. 609 quater e punisce chi compia atti sessuali con persona che al momento del fatto:
• Non ha compiuto i quattordici anni
• Non ha compiuto i sedici anni, quando il colpevole sia un ascendente, il genitore anche adottivo o il di lui convivente, il tutore, ovvero altra persona cui, per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza o di custodia, il minore è affidato o che abbia, con quest’ultimo una relazione di convivenza

La sostanziale differenza tra violenza sessuale con minore e atto sessuale con minore sta nel fatto che nella prima ipotesi la condotta viene compiuta con violenza o con minaccia, nel secondo caso, invece, l’atto sessuale potrebbe vedere il consenso del minore ma questo configurerebbe comunque il reato perché il minore non sarebbe in grado di disporre consapevolmente della sua libertà sessuale (ergo la condotta è punibile).
L’art. 609 quater prevede l’ipotesi di non punibilità, quando il minorenne che, compie atti sessuali con un altro minorenne abbia compiuto gli anni tredici, se la differenza di età tra i soggetti non è superiore a tre anni.
La norma prevede l’applicazione di una pena maggiore, se il soggetto passivo non ha ancora compiuto i dieci anni.

Corruzione di minorenni

Tra i reati sessuali con minorenni, troviamo la corruzione di minore.
Ma facciamo un passo alla volta quando si può parlare di corruzione di minore?
Per corruzione di minore, s’intende ad esempio, il compimento di un atto sessuale tra due soggetti in presenza di un minore al fine di farlo assistere, la masturbazione del singolo davanti al minore al fine di farlo assistere, ma anche la visione di materiale pornografico al fine di indurre il minore a compiere o subire atti sessuali.
Perché si possa configurare il reato è necessario che il minore sia “consapevole” cioè che sia in grado di percepire il significato di ciò che sta avvenendo, se ad esempio una coppia di genitori compie un atto sessuale in presenza del figlio neonato, tale non integrerà il reato, perché il neonato non è in grado di rendersi conto di ciò che sta avvenendo, e così anche se l’atto viene compiuto mentre un minore dorme, ovviamente l’atto deve avvenire nella stessa stanza in cui si trova il minore, se non avvenisse nella medesima stanza, non si potrebbe parlare di reato, senza ombra di dubbio.

La norma di riferimento è l’art. 609-quinquies, la quale prevede una pena superiore quando il fatto sia stato realizzato da soggetti legati al minore da particolari rapporti interpersonali (sopraelencati).

Adescamento di minori

Ultima fattispecie è l’adescamento di minorenni, che viene anche definito child grooming o solo grooming, in inglese vuol dire prendersi cura, disciplinato all’art. 609-undecies.
Ad oggi, questa fattispecie si configura attraverso le nuove vie di comunicazione, ovvero attraverso i social. Cosa succede nell’adescamento? Abbiamo una persona adulta che con dei modi di fare riesce ad ottenere la fiducia del minore, al fine di commettere in un secondo momento un atto sessuale.

Un esempio emblematico, che ha suscitato parecchi scandali, è quella che vede un soggetto che, con un falso profilo facebook, si finga un affermato agente di spettacolo e contatti una quattordicenne per offrirle un provino in cambio di un rapporto sessuale.

Il bene giuridico tutelato

In tutti questi reati, il bene giuridico tutelato, è la libertà sessuale intesa però specificamente come l’integrità psicofisica del minore segnatamente intesa nella prospettiva di un corretto sviluppo della sessualità.
Si pone quindi il problema di proteggere il minore, da un tipo di esperienza che potrebbe determinare dei traumi o compromettere il successivo sviluppo della personalità.

L’ignoranza dell’età sul minore, causa di esclusione di responsabilità?

La persona accusata di un reato a sfondo sessuale nei confronti di un minorenne non può difendersi invocando a propria discolpa l’ignoranza dell’età del minore, salvo che la stessa non sia dovuta ad un errore assolutamente inevitabile.
Quando può verificarsi un errore inevitabile? Ad esempio, quando il minore, per eludere i limiti di età imposti per l’accesso a determinati social, è costretto ad indicare una falsa data di nascita nonché ad alterare la propria immagine per assumere le sembianze di un adulto.

Altri reati sessuali

Oltre ai reati sopra elencati, troviamo nel codice penale, altre ipotesi di reati:

Prostituzione minorile, art. 600 bis prevede che è punito chiunque, recluta o induce alla prostituzione una persona inferiore agli anni diciotto o favorisce, sfrutta, gestisce, organizza o controlla la prostituzione di una persona di età inferiore agli anni diciotto, ovvero altrimenti ne trae profitto

Pornografia minorile, art. 600 ter prevede che è punito chiunque, utilizzando minori di diciotto anni, realizza esibizioni o spettacoli pornografici ovvero produce materiale pornografico o recluta o induce minori di anni diciotto a partecipare a esibizioni o spettacoli pornografici ovvero dai suddetti spettacoli trae altrimenti profitto.

Detenzione di materiale pornografico, art. 600 quater, prevede che è punito chiunque consapevolmente si procura o detiene materiale pornografico realizzato utilizzando minori degli anni diciotto.

Iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile, art. 600 quinquies, prevede che è punito chiunque organizza o propaganda viaggi finalizzati alla fruizione di attività di prostituzione a danno di minori o comunque comprendenti tale attività.

Violenza sessuale di gruppo, la norma di riferimento è l’art. 609 octies, tuttavia essendo l’atto compiuto su un minore, la pena è aumentata, come nel caso in cui la violenza sia compiuta su un minore.

L’attività del difensore nei reati sessuali

Quando si è accusati di un reato sessuale su minore, un valido avvocato deve riuscire a dimostrare la falsità dell’accusa. Facciamo degli esempi.
Il minore, potrebbe muovere determinate accuse perché manipolato da un genitore o da qualsiasi altro adulto, sostanzialmente viene “inoculato” nel minore un falso ricordo, sulla scia dell’odio che può provare un genitore a seguito, ad esempio, di una separazione verso l’altro. Quest’esempio appena riportato è di grande diffusione e l’avvocato deve demolire questa falsa accusa.
Un’altra ipotesi frequente è quella del minore che viene suggestionato da terzi, vengono quindi “letti” alla luce di un’interpretazione sessualizzata, come nel caso di bambini “problematici” che vivono in situazioni familiari particolari, che dichiarano di essere stati toccati a seguito di un bidet.
Le fale accuse possono anche derivare da interrogatori suggestivi, ed è compito dell’avvocato evitare o censurare che si conducano questi interrogatori.

La prescrizione per i reati sessuali in Italia

La prescrizione dei reati sessuali in Italia è regolata all’art. 157 del codice penale.
In buona sostanza l’istituto della prescrizione fa cessare la pretesa punitiva dello Stato ed ha come effetto quello di estinguere il reato. Scopriamo di più sulla prescrizione per i reati sessuali qui sotto.

Cos’è la prescrizione In generale cosa tratta l'argomento?

Come dicevamo, l’istituto della prescrizione fa cessare la pretesa punitiva dello Stato ed ha come effetto quello di estinguere il reato. In parole semplici la prescrizione interviene allorquando decorre un certo lasso di tempo previsto dalla legge e lo spirare del tempo determina come detto la “morte del reato”. In via pratica, per stimare il tempo necessario per la consumazione della prescrizione del reato (cioè ad estinguere il reato) bisogna fare riferimento alla pena massima stabilita dalla legge per il reato consumato o tentato. Per inciso, in base alla legge Ex Cirielli il “tempo minimo” per la prescrizione non può essere inferiore a sei anni se si tratta di delitto e quattro anni se si tratta di contravvenzione. Cosa succede se la legge prevede per il reato congiuntamente o alternativamente la pena detentiva e la pena pecuniaria? In questo caso per determinare il tempo necessario a prescrivere si ha riguardo soltanto alla pena detentiva.

Modifiche legislative della prescrizione nei reati sessuali.

Per quanto riguarda la prescrizione dei reati sessuali l’art. 157 prevede il raddoppio dei termini, nell’ipotesi di violenza sessuale, atti sessuali con minorenne, corruzione di minorenne e violenza sessuale di gruppo, salvo che non siano atti di minore gravità. Tuttavia, per il calcolo della prescrizione sarebbe opportuno rivolgersi al proprio difensore. Una particolarità sulla prescrizione è stata introdotta nell’art. 158, all’ultimo comma del codice penale, con la recente riforma Orlando (dicembre 2017), il quale prevede che per i reati previsti dall'articolo 392, comma 1-bis, del codice di procedura penale, se commessi nei confronti di minore, il termine della prescrizione decorre dal compimento del diciottesimo anno di età della persona offesa, salvo che l'azione penale sia stata compiuta precedentemente. In quest'ultimo caso il termine di prescrizione decorre dall'acquisizione della notizia di reato, cioè dal momento in cui è stata effettuata la denuncia. L’istituto della prescrizione non è un espediente (ad colorandum: “furbata”) volta ad aiutare delinquenti di professione i quali cercano di farla franca allungando pretestuosamente il processo penale ma esso è un istituto di civiltà giuridica che impone allo Stato di esercitare la pretesa punitiva in un tempo ragionevole affinché l’imputato non rimanga “prigioniero per sempre” del processo penale.

La prescrizione e l’esercizio dell’attività difensiva.

Quando ci si rivolge ad un avvocato penalista per un reato sessuale la prima cosa che il Difensore esperto dovrà valutare è il tempo di commissione del reato, allo scopo di capire se il reato è prescritto o se questo ragionevolmente potrebbe prescriversi nel corso di un eventuale processo. Questa operazione è di fondamentale importanza riguardo al rito da scegliere e l’attività difensiva da portare avanti. Il che significa che se il reato è prossimo alla prescrizione allora sarà scelta folle quella di patteggiare (ovvero accettare una pena e chiudere il processo) ma occorrerà scegliere il rito ordinario al fine di allungare i tempi processuali e mandare in prescrizione il reato contestato. Oggi, però, a seguito delle riforme (vedasi Legge Orlando) intervenute in merito all’istituto della prescrizione i tempi si sono notevolmente allungati.

Giustizia è stata fatta?

Assolutamente no. L’allungamento dei tempi prescrizionali comporta una serie di ingiustizie di fatto:

  1. L’imputato rimane prigioniero del processo penale per molti anni con ripercussioni sulla vita della persona.
  2. L’imputato ha difficoltà a trovare delle prove a discarico per poter dimostrare la sua estraneità al reato.
  3. In caso di condanna, dopo molti anni, la pena verrebbe irrogata ad una persona che è diversa rispetto a quella degli anni della commissione del reato e quindi ciò vanificherebbe il principio che la pena serve alla rieducazione del condannato.

L'ingrediente magico per avere una marcia in più

Lo studio legale e la mia Difesa si contraddistinguono dalle altre perché utilizziamo la c.d. TRIAL CONSULTATION. “Ci avvaliamo di esperti psicologi forensi, neuropsichiatri, criminologici, che valutano il caso giudiziario sotto il profilo psicologico e criminologico e aiutano concretamente la Difesa nel processo penale. La consulenza psicoforense aiuta il difensore dell’imputato a smascherare falsi abusi; nella difesa della persona offesa (che si costituisce nel processo) a predisporre perizie per quantificare il danno derivante da reato. In altre parole, un’arma vincente per affrontare con successo il tuo processo penale.”

Approfondimento sul reato sessuale

Puoi approfondire l’argomento legato ai reati sessuali attraverso i nostri approfondimenti legati appunto a questo reato.

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Pena per il reato di maltrattamenti in famiglia

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Lesioni personali: querela

Cosa fare quando sei vittima di lesioni personali? Ecco, sappi che potrai sporgere denuncia-querela.  Infatti, hai due possibilità: o ti rechi dalle Forze dell’Ordine (caserma, questura) e delle tue dichiarazioni verrà redatto verbale, oppure puoi affidarti al tuo avvocato (meglio se penalista) di fiducia e chiedergli di scrivere la tua denuncia-querela, descrivendo dettagliatamente quanto ti

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Calcolo del danno per lesioni personali

Cosa puoi fare se sei vittima di lesioni personali? Ecco, per prima cosa, devi recarti al pronto soccorso per farti refertare ed accertare le lesioni psicofisiche subite, sì da esibire quanto certificato in sede di denuncia o allegarlo alla querela. Poi, hai due alternative: – Puoi esercitare direttamente l’azione civile dinanzi al giudice civile per

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Lesioni personali: fattispecie di reato

Il reato di lesioni personali è disciplinato dall’art. 582 c.p., che prevede la fattispecie base di lesioni lievi e lievissime.  Difatti, il comma 1 si occupa delle lesioni lievi, che si hanno laddove la malattia cagionata sia considerata guaribile tra 21 e 40 giorni: in questo caso la pena prevista è la reclusione da 6

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Prescrizione del reato di lesioni personali

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Azione civile e penale

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Reato di percosse

Le percosse nel codice penale Il delitto di percosse è previsto e punito ai sensi dell’art. 581 c.p. La norma prevede che chiunque percuote taluno, se dal fatto non deriva una malattia nel corpo o nella mente, è punito con la reclusione fino a 6 mesi o con la multa fino a 309€. Il reato

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Aggressione

Esiste il reato di aggressione? Ebbene, l’ordinamento giuridico italiano non prevede il reato di aggressione ma riconduce la condotta a due diverse fattispecie: le percosse e le lesioni. Le due ipotesi sono facilmente distinguibili perché nel primo caso non deriva alcuna malattia nel corpo o nella mente, conseguenza che si verifica invece nel secondo caso,

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Lesioni personali aggravate

Le lesioni personali posso essere integrate laddove si configuri la fattispecie base (lievissime e lievi) oppure se risultano aggravate (gravi e gravissime). Ebbene, questa è la sorte che tocca sia alle lesioni personali dolose di cui all’art. 582 c.p. sia a quelle colpose previste e punite ai sensi dell’art. 590 c.p. Si ha lesione grave,

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Lesioni personali dolose

Le lesioni personali dolose sono disciplinate dall’art. 582 c.p. e si distinguono da quelle colpose di cui all’art. 590 c.p. per l’elemento soggettivo del reato. Infatti, mentre nelle prime il soggetto agente realizza le condotte illecite con coscienza e volontà (dolo generico) di ledere l’altrui integrità fisica o mentale, nelle seconde egli realizza i fatti

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Il reato di violenza sessuale di gruppo e concorso in giurisprudenza

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Il reato di stalking nel codice penale Il reato di stalking nel codice penale è appunto di recente introduzione, il legislatore ha introdotto questa fattispecie per tutelare quelle situazioni in cui le condotte di minaccia o molestia che sono già penalmente sanzionate, si presentino in modo reiterato cioè continuato, perciò lesive in maggior misura della

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Il reato della riduzione in schiavitù e il suo significato Per spiegare il concetto del reato di riduzione in schiavitù possiamo fare riferimento alla dichiarazione dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite del 1948, la quale sanciva il divieto di schiavitù: “Nessuno sarà tenuto in schiavitù o in servitù. La servitù e il traffico di schiavi

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