«Ci sono evidenti contraddizioni nelle dichiarazioni della donna». Dopo la disposizione del rinvio a giudizio per Pasquale Albano, ex candidato di Sel, con l’accusa di stalking, violenza sessuale ed estorsione, a parlare è il suo avvocato, Francesco D’Andria del Foro di Milano.
«Già durante l’udienza preliminare – dichiara l’avvocato – ho fatto presente le varie contraddizioni che sono presenti nelle testimonianze della presunta parte offesa. Siamo sicuri che si tratti solo di una macchinazione e presto dimostreremo l’innocenza di Albano». A non essere ben chiari, secondo quanto sostiene la difesa, ci sarebbero alcune discordanze nel racconto della donna, sia in merito alla conoscenza dei due, sia per quanto riguarda l’accusa di violenza sessuale e in ultimo riguardo presunte richieste di denaro. «La prima contraddizione evidente della signora – continua D’Andria – risale a quando dichiarò di aver conosciuto Pasquale Albano nell’ambito dei loro rapporti di lavoro. Questo non è vero, perché i due si sono conosciuti su Facebook. Un elemento, questo, collegato all’inattendibilità della donna».
Riguardo le somme di denaro invece, secondo la difesa, quando Albano è stato ospite della 45enne di Rozzano ci sarebbero state diverse richieste di denaro, pervenute al nocerino, e che sono presenti anche per stessa ammissione della donna all’interno delle carte processuali. Richieste che sarebbero state fatte alla fine della relazione tra i due. «Non ci inventiamo niente – prosegue il legale di Albano – . E’ una cosa che ovviamente va approfondita, ma personalmente ritengo che siano solo accuse strumentali ». Capitolo violenza sessuale: anche qui Albano, secondo il suo legale, non avrebbe mai “abusato” della donna: «Abbiamo diverse dichiarazioni della donna che parlano di violenza sessuale e anche altri tipi di violenze nei riguardi di amici e parenti della presunta parte offesa.
In realtà non abbiamo un referto medico che attesti la testimonianza di un atto violento. Sia a livello di penetrazioni né tantomeno inerente a percosse o lesioni. Questo ci lascia perplessi. Oggi, a distanza di tempo, la persona offesa dice di avere una forte depressione, cagionata proprio da questi presunti episodi di violenza». La perizia che accertava lo stato mentale della donna sarebbe stata prodotta solo qualche tempo fa, secondo la difesa, mentre la relazione fra i due era finita già a gennaio. In attesa dell’udienza che si terrà il 26 settembre, l’avvocato chiosa sul suo assistito: «Albano ora è libero e si può rimettere in carreggiata.
Credo che attraverso ciò che dissi durante l’ultima udienza, il giudice ha ravvisato, alla luce delle contraddizioni emerse, di concedere la revoca degli arresti domiciliari (Albano è stato sottoposto all’obbligo quotidiano di firma presso la tenenza dei carabinieri di Nocera Inferiore, ndr).