LA LEGITTIMA DIFESA

A causa delle innumerevoli rapine e dei sempre più frequenti furti nelle abitazioni, la legittima difesa domiciliare è ormai terreno di scontro politico e giudiziario.

Cos’è concretamente la legittima difesa, quando si configura e quando è veramente legittima?

La legittima difesa domiciliare è contemplata nell’art. 52 c.p. che, in buona sostanza, stabilisce che quando una persona vede violato il proprio domicilio, il proprio esercizio commerciale, la propria proprietà privata può reagire all’offesa.

I requisiti per poter reagire all’offesa

Per poter reagire occorrono però alcuni requisiti fondamentali:

  1. L’autore della difesa deve essere legittimamente presente nel luogo privato;
  2. L’arma deve essere legittimamente detenuta;
  3. Deve sussistere il pericolo di un’offesa ingiusta.

La peculiarità della legittima difesa

La peculiarità della legittima difesa domiciliare risiede nel fatto che è legittimo difendersi nel proprio domicilio, dando per scontata la proporzione tra reazione e offesa quando l’intrusione abbia minacciato la propria o l’altrui incolumità; ovvero quando vi sia stata aggressione ai beni e vi sia pericolo d’aggressione.

Esempio

Per meglio comprendere quanto sopra esaminato, è bene chiarire con un esempio: quando una persona si introduce in casa altrui facendo incetta di soldi e gioielli e, dato il suo atteggiamento, vi è il pericolo che l’azione possa concretarsi in una violenza sulla vittima, si configura il diritto di difendersi e quindi a sparare.

Questa proporzione tutela chi viene aggredito nella propria proprietà.

I casi però sono sempre più complessi e problematici e la legittima difesa il più delle volte diventa illegittima.

 

Il caso Corona (non il fotografo ma lo scrittore!)

A sostegno di quanto appena affermato, vi sottoponiamo un caso risalente a quest’estate.

Mario Corona, scrittore di fama, subiva, nel cuore della notte, un’illecita intrusione nel suo domicilio domestico da parte di alcuni balordi che entravano nel suo giardino.

La banda, dopo essersi impossessata di una statua situata nel giardino, la scagliava contro la vetrata della casa dello scrittore infrangendola sonoramente.

Corona, preso dal panico e dalla rabbia, impugnava un’ascia e rincorreva gli aggressori per diversi metri, ma, essendo scalzo, doveva desistere.

Lo scrittore ha dichiarato ai giornali che: “se li avessi  presi li avrei macellati”.

Poniamo il caso che Corona avesse macellato i malcapitati; quali sarebbero state le conseguenze della sua azione? Si sarebbe potuta applicare la legittima difesa?

A mio parere no, perché in questo caso non vi sarebbe stato un rapporto di proporzione tra offesa e reazione.

In altri termini: non vi era stata né un’aggressione a beni né tantomeno alla vita dello scrittore.

Nel caso di specie, non si sarebbe probabilmente configurato nemmeno un eccesso di legittima difesa, ma sarebbe forse stato più corretto parlare di omicidio plurimo di primo grado.

Ma al Giudice l’ardua sentenza.

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Avvocato penalista Milano Francesco D'andria

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