Gentile lettore o lettrice,

oggi cercherò di farti capire quanto è importante che l’indagato sia avvisato quando vengono concluse le indagini preliminari.

 

libroUna novità nel codice di procedura penale

Con una legge del ’99 si introduce un nuovo articolo all’ interno del nostro codice di procedura penale (l’art. 415-bis) che prevede l’esistenza di un diritto molto importante che spetta all’ indagato. E’ proprio l’esercizio di questo diritto che analizzerò nei prossimi paragrafi.

 

Precisazioni dovute

Indagato o Imputato?

Vorrei fare un’importante precisazione: l’indagato è la persona che è ‘’solo’’ sottoposta alle indagini; si differenzia dunque dall’imputato che è tale perché il Pubblico Ministero esercita l’azione penale contro di lui, cioè che in parole povere non decide di archiviare il caso ma di portarlo davanti a un giudice per sottoporlo a processo.

Che cosa sono le Indagini preliminari?

Come già suggerisce il termine stesso, queste indagini vengono prima dell’inizio vero e proprio del processo (che, bada bene, può anche non avere luogo!).

I protagonisti sono il Pubblico Ministero –la mente- e la Polizia Giudiziaria –il braccio- che indagano per capire se ci sono i presupposti per iniziare un’azione penale, e quindi per dare vita al processo.

E’ una sorta di ricerca della verità. Viene da sé, dunque, che queste indagini debbano raccogliere elementi di prova anche a favore dell’indagato.

 

Il succo della questione

Ciò detto, devi sapere che ai sensi dell’articolo 415-bis cpp l’indagato ha diritto a ricevere l’avviso della conclusione delle indagini preliminari.

Il PM dovrà notificare sia all’indagato che al suo difensore che le indagini preliminari sono giunte al termine.

 

Che cosa contiene questo avviso?

Innanzitutto sono indicate:

 

• la sommaria enunciazione del fatto per il quale si procede

• le norme di legge che si assumono violate

• la data e luogo del fatto

 

copySecondariamente è presente l’avvertimento che la documentazione relativa alle indagini si trova nella segreteria del PM e che l’indagato e il suo difensore possono farne copia. Questo avvertimento è rilevante perché permette di venire a conoscenza dell’esatto contenuto delle indagini, e di conseguenza consente di strutturare un’efficace difesa.

 

Un altro elemento di estrema importanza che si trova nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari è l’avvertimento della  possibilità, per l’indagato, di presentare documenti che possano smentire e contrastare ciò che è risultato dalle indagini.

Ma non è finita qui perché l’imputato può anche chiedere di essere sottoposto ad un interrogatorio; in tal caso il PM non può opporsi.

 

Attenzione al termine!

Queste facoltà che ha l’indagato non possono essere sfruttate sempre e comunque; se l’indagato vuole esercitare i diritti fino ad ora elencati dovrà farlo entro venti giorni da quando ha ricevuto l’avviso della conclusione delle indagini!

 

è IMPORTANTEAllora, hai capito l’importanza del 415-bis?

Questo avviso è così importante perché, dalla sua notificazione all’indagato e al difensore, decorre il termine per avvalersi di tutte quelle facoltà che ho elencato prima.

E’ rilevante sia per l’indagato perché è in gioco la sua libertà; ma anche per il difensore perché, solo dopo che il Pubblico Ministero avvisa (notifica) che le indagini sono terminate, egli potrà:

 

• venire a conoscenza delle norme di legge coinvolte nel caso

• fare una copia di tutti i documenti oggetto dell’indagine

• consigliare all’assistito come avvalersi del diritto di presentare

memorie e altri documenti per contrastare i risultati delle indagini preliminari

• consigliare l’assistito in merito alla richiesta di sottoporsi all’ interrogatorio

 

Questi sono tutti elementi necessari e fondamentali per costruire una difesa vincente ma allo stesso tempo dipendono strettamente dall’avviso della conclusione delle indagini preliminari. Di conseguenza quest’ultimo non deve essere sottovalutato, anzi, tutt’altro: ha un ruolo cruciale e determinante nella Difesa dei diritti dell’indagato.

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Avvocato penalista Milano Francesco D'andria

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