Avvocato Francesco D'Andria
“Caro lettore, lascia che ti racconti chi sono. E per farlo devi conoscere la mia storia. Sono diventato un avvocato penalista dopo una scelta.
Ti sembrerà strano ma questa scelta l’ho fatta quando ero bambino, in seguito ad un’esperienza drammatica. Una persona a me cara, che ricopriva una carica di prestigio, fu accusata di un reato grave: Concussione. In pratica, gli era stato contestato di aver preteso delle laute regalie per esercitare il suo ufficio pubblico. Come una fotografia scolorita dal tempo ho ancora oggi davanti agli occhi il momento in cui mi dissero che quella persona era stata arrestata.
Mi chiedevo: ma come può aver fatto una cosa simile?
Alcune persone adulte credono che i bambini non capiscano. Si sbagliano. I bambini capiscono tutto. Sentivo discorsi strani. Strane storie. Si diceva che quella persona era stata “incastrata” perché aveva pestato i piedi a qualcuno, perché non si era allineata, perché non si era piegata al sistema. E il sistema gli si era rivoltato contro. Dentro di me montava tanta rabbia. Sentivo che era stata commessa un’ingiustizia. Ricordo che avrei voluto difenderlo. Ma ero soltanto un bambino. Vivevo con frustrazione la mia età. Mi promisi che quando sarei “diventato grande” lo avrei difeso. Come avvocato. Chiaramente non ho mai potuto difenderlo. Patteggio’ la pena, ma la sua carriera fu irrimediabilmente stroncata. Poi, in un giorno di giugno, dopo parecchi anni da quella vicenda, se ne andò improvvisamente.
Quella promessa che feci a me stesso
Quella promessa che la vita non mi ha consentito di mantenere, oggi viene onorata ogni volta che affronto un caso giudiziario. Ogni giorno che si apre un nuovo processo penale penso a quell’uomo, alla calunnia subita, al carcere preventivo, alla perdita del lavoro, a sua moglie, e capisco che quella storia di quando ero bambino rivive in ogni vicenda giudiziaria che affronto. Capisco che il destino mi ha dato la possibilità di riparare a quella promessa che, mio malgrado, non ho potuto mantenere. E per rispettare quell’impegno combatto per il mio assistito. Per difenderlo da accuse ingiuste, infondate, strumentali.
È per questo che ho voluto essere un avvocato, un difensore, un penalista.
Per difendere chi è accusato ingiustamente
Sicché, dopo la mia pratica forense e la mia gavetta, ho fondato un mio studio legale “incarnando” questo sentimento.
Mi avvalgo di valide collaboratrici, che vivono l’esperienza lavorativa con la mia stessa passione e la mia stessa abnegazione.
Inoltre ci avvaliamo di una serie di altri avvocati e collaboratori esterni che lavorano con noi per raggiungere risultati e vittorie.
Siamo quindi una “squadra” che scende in campo per te.
Ecco chi sono, ecco chi siamo!