I reati di corruzione sono previsti dagli artt. 318 e ss. c.p.
Si tratta di reati contro la Pubblica Amministrazione perché commessi da pubblici funzionari che ricevono per sé o per una terza persona denaro o altre utilità non dovuti o ne accettano la promessa. Di solito ciò si verifica per compiere atti contrari ai doveri d’ufficio, oppure per omettere o ritardare atti d’ufficio.
Gli elementi costitutivi di tali reati sono quindi:
- condotta posta in essere da un pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio;
- accordo del pubblico funzionario con un soggetto privato;
- dazione o promessa e accettazione di denaro o altre utilità.
I reati di corruzione sono i seguenti:
- corruzione per l’esercizio della funzione;
- corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio;
- corruzione in atti giudiziari;
- induzione indebita a dare o promettere utilità;
- corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio;
- istigazione alla corruzione.
Corruzione propria: di cosa si tratta
Prima dell’entrata in vigore della L. 190/2012 il codice penale distingueva due tipi di corruzione: la corruzione propria, disciplinata dall’art. 319 c.p., e la corruzione impropria, ai sensi dell’art. 318 c.p.
La corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, detta corruzione propria, prevede che il pubblico ufficiale che, per omettere o ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio o per compiere un atto contrario ai suoi doveri d’ufficio, riceve per sé o per un terzo denaro o altre utilità o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da sei a dieci anni.
Quindi, come potrai ben vedere, gli elementi costitutivi del reato in questione sono i seguenti:
- l’accordo tra un pubblico ufficiale e un privato;
- omettere o ritardare oppure aver omesso o ritardato un atto relativo all’ufficio esercitato dal pubblico ufficiale;
- il compimento di un atto contrario ai doveri d’ufficio del pubblico ufficiale;
- la ricezione o la promessa di denaro o di altre utilità per il compimento di tali attività.
La corruzione propria può essere commessa anche dall’incaricato di pubblico servizio: si tratta, quindi, di un reato proprio che, però, prevede anche la punibilità del privato che dà o promette denaro o altre utilità.
In caso di condanna per il reato in questione, troverà applicazione la pena accessoria dell’incapacità di contrattare con la P.A., ai sensi dell’art. 32 quater c.p.
Corruzione passiva: cos’è
Corruzione passiva: cos’è? La corruzione, reato plurisoggettivo a concorso necessario, viene ulteriormente classificata a seconda del soggetto che si prende in considerazione: si ha corruzione attiva se si guarda al soggetto privato e corruzione passiva con riferimento al pubblico ufficiale o all’incaricato di pubblico servizio.
Tuttavia, l’orientamento che vede nella corruzione attiva e in quella passiva due autonome fattispecie di reato non è ritenuto meritevole di condivisione.
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