IL RICORDO.
La testimonianza in un’aula di giustizia non è altro che la rievocazione di un ricordo.
Ma la memoria è infallibile?
E la risposta di un teste può essere condizionata da come viene posta una domanda?
Come saprai in un processo penale i Giudici decidono sulla base di prove.
Ma quali sono le prove?
La testimonianza è una prova. Sulla base della deposizione di un teste il Giudice deciderà il destino dell’imputato.
Il Giudice dovrà valutare se il racconto del testimone è veritiero ed attendibile.
Ma cosa succede se il Giudice crede ad una testimonianza falsa?
Esaminiamo la testimonianza di un teste che non mente sapendo di mentire, bensì dice il falso ma… credendo di dire la verità.
No, non sto scherzando. Facciamo un esempio.
Ti porto come esempio un esperimento compiuto da Elizabeth Loftus, considerata una delle migliori psicologhe del XX secolo.
Nel 1974 la Loftus mostrò ad un gruppo di persone il filmato di uno scontro tra automobili.
Poi chiese a che velocità le auto si erano “urtate”, avevano “colliso” o “sbattuto”.
Forse non ci crederai ma…la scelta dei verbi determinò la stima della velocità.
Significa che cambiava la percezione della realtà e quindi il risultato della testimonianza a seconda dell’utilizzo di un verbo.
Questo esempio dimostra che “l’effetto informazione errata” o “informazione suggestiva” determina delle importanti ricadute percettive.
Si comprende, dunque, l’inaffidabilità della memoria e della testimonianza in sé che pone, per l’amministrazione della giustizia, uno dei più gravi problemi all’accertamento della verità.
Ecco perché, nelle aule di Tribunale, così come nella vita, una domanda non è solo una domanda.
Una domanda può vedere incapsulata una risposta e quindi direzionare la risposta del teste.
Per questo motivo, in un processo penale, l’imputato deve avere al suo fianco un difensore che sappia sventare domande suggestive ai testimoni dell’accusa e aiutare il Giudice a non credere a deposizioni inattendibili o suggestionate da domande scorrette ed inducenti.
Come scriveva la nostra Elizabeth Loftus “Ciò che crediamo con tutto il cuore non è necessariamente la verità.”