l’ avviso di conclusione delle indagini

Come inizia un’indagine contro una persona? Come si sviluppa? E soprattutto: se fossi tu ad essere indagato… cosa dovresti fare e come dovresti comportati?

In questo video voglio spiegarti “cosa fare” ma soprattutto “cosa non fare” nel caso in cui TU fossi una persona sottoposta ad indagine.

Bene, come inizia un’indagine?

Per prima cosa riceverai un “verbale d’identificazione ed elezioni di domicilio” in cui ti chiederanno due cose:

  1. nominare un difensore di fiducia;
  2. eleggere un domicilio al fine di ricevere tutti gli atti giudiziari attinenti al procedimento penale che ti riguarda.

Dunque: Se non hai un difensore di fiducia la Procura te ne nominerà uno d’ufficio. Ma è la seconda cosa ad essere molto importante.

L’elezione di domicilio.

Soltanto eleggendo un domicilio sarai messo a conoscenza degli sviluppi dell’indagine e quindi sarai in condizione di difenderti. Attenzione: se eleggerai un domicilio fittizio oppure eleggerai il domicilio presso il tuo difensore e poi ti darai alla “macchia”, sappi che il processo si celebrerà anche senza di te. Quindi fai molta attenzione a dare un domicilio valido e se lo cambi avverti per tempo l’Autorità Giudiziaria. Bene, andiamo avanti.

Dopo di che l’Ufficio della Procura della Repubblica espleterà le indagini necessarie: sentirà persone a sommarie informazioni, disporrà intercettazioni telefoniche, accertamenti tecnici, ecc. In questo periodo di tempo tu – a me no che tu non voglia fare delle indagini difensive – dovrai attendere l’esito dell’inchiesta che si potrà concludere o con una richiesta di archiviazione oppure con un avviso di conclusione delle indagini.

Concentriamoci “sull’avviso di conclusione delle indagini”.

L’avviso di conclusione delle indagini

“L’avviso di conclusione delle indagini” informa la persona indagata che si sono concluse le indagini e il Procuratore della Repubblica va a enunciare sommariamente il fatto e le norme che si intendono violate. Bene, a questo punto, l’indagato, per il tramite del suo difensore, potrà andare in cancelleria, mettere le mani nel fascicolo e fare copia delle indagini compiute. Ma non basta. Vengono date una serie di facoltà all’indagato.

Questi potrà, entro venti giorni dalla notifica, presentare MEMORIE, PRODURRE DOCUMENTI, DEPOSITARE DOCUMENTAZIONE RELATIVA ALLE INVESTIGAZIONI DIFENSIVE, SOTTOPORSI AD INTERROGATORIO.

Ma attenzione, Ti ho detto all’inizio di questo video che voglio spiegarti “cosa fare” ma soprattutto “cosa non fare”. Nella maggior parte dei casi è meglio “non fare”, non fare nulla, cioè: non redigere memorie, produrre documenti, farsi interrogare.

Mi dirai: perché? Perché non devo dimostrare che sono un soggetto collaborante e collaborativo? La ragione è semplice. Il Procuratore della Repubblica che ha svolto delle indagini su di te ormai si è fatto un’idea e nella maggior parte dei casi non la cambierà.

Quindi produrre “memorie”, “documenti”, o ancor più “parlare”, “farsi interrogare”, “rendere dichiarazioni” non farà altro che scoprire le tue carte ed indebolire la tua difesa. In altre parole, la tua versione potrà essere reinterpretata in un’ottica accusatoria, e, di conseguenza, smontata, sminuita, frullata e, dulcis in fundo, usate contro di te! La tua versione che credi possa essere la pozione miracolosa per la tua assoluzione potrà rivelarsi un amaro calice, e come tale letale e mortifero.

Meglio non bruciare le proprie chance e rivolgersi, quando sarà tempo, ad un giudice terzo ed imparziale che dovrà valutare la tua vicenda. Certo, se sei indagato per omicidio e hai la prova schiacciante che nel giorno dell’uccisione del signor Tizio TU eri in Ospedale ricoverato di appendicite, è normale che dovrai dirlo subito! Negli altri casi, però, quando il contesto fattuale è nebuloso, contorto, a volte anche compromesso allora sarà meglio aspettare.

ome disse una volta il cardinal Francesco Maria Martini: “C’è un tempo per parlare e un tempo per tacere”. Bene, se ti è piaciuto questo video lascia il tuo “mi piace” ed iscriviti al canale e sarai sempre aggiornato sull’uscita dei miei video.

Se vuoi lasciare un commento fallo pure e ti risponderò. Se vuoi espormi il tuo caso giudiziario chiamami oppure scrivimi e sarò pronto ad ascoltarti e ad aiutarti…perché… Io sono Francesco D’Andria e sono dalla tua Parte.

Condividi:

Tag:

Torna in alto
Avvocato penalista Milano Francesco D'andria

Sei accusato di un reato?

Scopri subito come difenderti nel processo penale.
Scrivimi qui
1
Desideri fissare una consulenza?