Rito abbreviato: appello, tutte le informazioni.
Per quanto riguarda le sentenze pronunciate in seguito a procedimento penale definito con rito abbreviato, bisogna tener conto di alcune particolarità:
-avverso le sentenze di proscioglimento in abbreviato, l’imputato non può proporre appello, eccezion fatta per le sentenze di proscioglimento per difetto di imputabilità per vizio di mente, perché potrebbero comportare l’applicazione di misure di sicurezza e il risarcimento dei danni nei confronti della parte danneggiata. Il Pubblico Ministero, invece, può impugnare;
-viceversa, l’imputato può appellare sentenze di condanna in abbreviato, mentre il Pubblico Ministero ne ha facoltà solamente se è stato modificato il titolo del reato, è stata esclusa una circostanza ad effetto speciale o è stata stabilita una pena di specie diversa da quella ordinaria del reato.
In ordine alle modalità, il giudizio di appello è celebrato in camera di consiglio, ai sensi dell’art. 599 c.p.p.
In caso di rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale (ovvero acquisire prove in fase d’appello), il giudice assume le prove in camera di consiglio, con la necessaria partecipazione del Pubblico Ministero e dei difensori; in caso di assenza dei predetti in occasione della rinnovazione, il giudice fissa una nuova udienza.
Appello incidentale e rito abbreviato: cosa sapere?
Cos’è l’appello incidentale nel rito abbreviato?
Quando venga emessa sentenza di primo grado e il Pubblico Ministero proponga appello avverso detta pronuncia, l’imputato può a sua volta impugnarla, proponendo appunto appello incidentale, al fine di fornire una versione dei fatti alternativa rispetto a quella dell’appellante principale e, quindi ricostituire il principio del contraddittorio.
L’istituto dell’appello incidentale è disciplinato dall’art. 595 c.p.p. e prevede che l’imputato che non abbia proposto impugnazione possa presentare appello incidentale entro 15 giorni dalla notifica dell’impugnazione proposta dall’altra parte; nello stesso termine l’imputato può presentare al giudice, mediante deposito in cancelleria, memorie o richieste scritte.
L’appello incidentale perde efficacia qualora l’appello principale sia dichiarato in ammissibile o vi si rinunci.
La facoltà di proporre appello incidentale è riservata al solo imputato, mentre il Pubblico Ministero non ne risulta legittimato.
Rito abbreviato e pubblico ministero
Rito abbreviato e pubblico ministero: qual è il suo ruolo? Il ruolo del Pubblico Ministero nel giudizio abbreviato è molto rilevante perché la richiesta del rito viene formulata dall’imputato sulla base degli atti raccolti dalla Procura nel corso delle indagini preliminari.
Sia chiaro: rispetto alla richiesta di rito abbreviato il Pubblico Ministero non può opporre nessun veto in quanto tale scelta è un diritto assoluto dell’imputato.
Diverso, invece, è il caso del rito abbreviato condizionato ove il Pubblico Ministero può esprimere il suo parere contrario ritenendo che la richiesta di prova sia contraria ai criteri di economia processuale, ovvero che il processo si allungherebbe oltremodo, contraddicendo gli stessi principi di celerità propri del rito abbreviato.
In sede di appello della sentenza resa al termine di giudizio abbreviato, il Pubblico Ministero può impugnare unicamente le sentenze di proscioglimento e quelle di condanna abbiano modificato il titolo del reato, escluso una circostanza ad effetto speciale o stabilito una pena di specie diversa da quella ordinaria del reato. Al Pubblico Ministero è precluso l’appello incidentale.
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