Egregio Avv., mio figlio, di 17 anni, è stato colto con 5 grammi di hashish. Dovrà fare un processo davanti al Tribunale? Quanto rischia? Grazie, Marco.

Gentile Marco, purtroppo la prima cosa da precisare è che il possesso di sostanze stupefacenti finalizzato allo spaccio configura un reato, sia per i maggiorenni che per i minorenni. Il possesso (cioè la detenzione) di sostanza stupefacente può avere due finalità: per essere ceduta a terzi (regalare o vendere) o per uso personale. Se la sostanza stupefacente viene detenuta (anche solo in parte) per una successiva cessione, si configura il reato (detenzione ai fini) di spaccio; invece, la detenzione di sostanza stupefacente per uso personale configura un illecito amministrativo.

Per chiarezza è giusto specificare che le quantità (consentite o meno dalla legge e rientranti nelle c.d. tabelle) vengono calcolate in base alla sostanza analizzata, non al mero peso. In linea di massima però la quantità di 5 gr rientrerebbe nell’uso personale, anche se la quantità non è l’unico parametro indicato dalla legge per definire se si tratta di consumo personale o di spaccio: ci sono altre “circostanze dell’azione”(se si è trovati per esempio in possesso di grandi quantità di denaro, o di modalità di presentazione della sostanza). Quindi scatta la denuncia penale se l’autorità giudiziaria valuta in base a tutti questi parametri, che la detenzione sia finalizzata alla spaccio. Altrimenti, ci sono le sanzioni amministrative come il divieto di ottenere uno o più documenti, ad esempio la patente di guida, fino al divieto di allontanamento dal comune di residenza. La durata della sanzione va da due mesi fino ad un anno.

In buona sostanza suo figlio non rischia di subire un processo perché la quantità di droga che gli è stata trovata rientra nelle ipotesi di uso personale.

Ad ogni modo la circostanza della minore età dà la possibilità di tutelare il minore sotto diversi aspetti: il sistema processuale minorile si caratterizza per il costante rimando alle esigenze educative del minorenne. In particolare, i servizi minorili coadiuvano l’autorità giudiziaria in ogni stato e grado del procedimento, affiancando il minore durante le più delicate fasi di esso. Hanno un duplice compito: assistono il minorenne, proteggendolo anche da possibili comportamenti poco garantistici da parte degli organi che agiscono nel processo e fanno da tramite fra l’autorità giudiziaria e il minore (di cui devono conoscere la personalità). Nel processo minorile sussiste il principio secondo il quale anche di fronte ai reati più gravi è sempre il giudice a decidere se e quale misura adottare (principio di facoltatività delle misure).

Non essendo a conoscenza di molti elementi per poter analizzare ulteriormente il suo caso, spero di esserle stato utile, quantomeno per inquadrare la vicenda. Nel ringraziarla per averci contattato, le auguro buona giornata e la invito a non esitare a contattarci ancora nel caso avesse bisogno di un aiuto, un supporto o semplicemente un chiarimento su una vicenda che la riguarda.

 

Avv. Francesco D’Andria

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Avvocato penalista Milano Francesco D'andria

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