Concorso in bancarotta fraudolentaParliamo del concorso in bancarotta fraudolenta e della pena ad esso associata. In Italia, l’articolo 110 del codice penale disciplina la pena per coloro che concorrono in un reato: “Quando più persone concorrono nel medesimo reato, ciascuna di esse soggiace alla pena per questo stabilita, salve le disposizioni degli articoli seguenti”.

Per quanto riguarda il reato di bancarotta fraudolenta, può esistere un terzo extraneus che può concorrere nei reati fallimentari propri.

Affinché ciò avvenga, devono sussistere alcune condizioni:

  1. L’estraneo deve avere la qualità prevista per commettere il reato proprio;
  2. L’estraneo deve offrire un proprio contributo causale rispetto alla commissione del fatto illecito;
  3. Deve sussistere il dolo di concorso.

Secondo la giurisprudenza, il concorso dell’estraneo si può verificare in qualunque momento della vicenda fallimentare, anche prima della dichiarazione di fallimento.

La Cassazione, nella sentenza n.30412 del 2011, ha puntualizzato che: “In tema di bancarotta fraudolenta, quando l’apporto del terzo abbia per oggetto comportamenti che non abbiano esaurito la potenzialità offensiva degli interessi della massa dei creditori prima della dichiarazione di fallimento, sussiste la responsabilità di questi, ex art. 110 cod. pen., nel reato del soggetto ‘proprio’, avendo l’extraneus concorso a realizzare un segmento efficace del risultato illecito, la cui consumazione coincide con l’accertamento giudiziale dell’insolvenza.”

La Cassazione, nella sentenza del 2008 n. 10742, ha stabilito che: “La condotta illecita dell’estraneo deve, quindi, essere caratterizzata dall’elemento volontario, cioè dal dolo generico di fornire il proprio aiuto all’imprenditore. Integra il concorso dell”extraneus’ nel reato di bancarotta fraudolenta per distrazione, il consulente della società che, consapevole dei propositi distrattivi dell’imprenditore e degli amministratori della società, concorra all’attività distrattiva posta in essere da questi ultimi progettando e portando ad esecuzione la conclusione di contratti (nella specie affitto di azienda) privi di effettiva contropartita e preordinati ad avvantaggiare i soci a scapito dei creditori.”

Concorso in bancarotta fraudolenta: quale pena?

Concorso in bancarotta fraudolenta penaUn estraneo che collabora con l’imprenditore fallito, può essere accusato di concorso in bancarotta fraudolenta e qual è la pena?

Facciamo un esempio. Il commercialista di una società è informato sulla difficile situazione economica della stessa ma, nonostante ciò, su richiesta dell’amministratore, prepara delle pratiche per costituire alcune società formalmente intestate ai parenti dell’amministratore.

Qualche mese dopo, però, la società fallisce e il curatore nota la mancanza di alcuni beni, che sono stati ceduti alle nuove società costituite.

Il commercialista, quindi, dovrà rispondere di concorso in bancarotta perché ha contribuito a predisporre i mezzi per il compimento del reato.

Tale esempio mette in evidenza come i consulenti dell’imprenditore possano attuare operazioni commerciali che, apparentemente, possono sembrare neutre ma che, in realtà, possono essere utilizzate in modo illecito.

Alla luce di quanto detto, la condotta penalmente rilevante è evidente quando l’operato del consulente fornisce consapevolmente gli strumenti tecnici e giuridici per commettere atti distrattivi.

“In tema di bancarotta fraudolenta patrimoniale concorre nel reato, in qualità di extraneus, il consulente contabile che, consapevole dei propositi distrattivi dell’amministratore di diritto della società dichiarata fallita, gli fornisca consigli o suggerimenti su mezzi giuridici idonei a sottrarre i beni ai creditori e lo assista nella conclusione dei relativi negozi ovvero svolga attività dirette a garantirgli l’impunità o a rafforzarne, con il proprio ausilio e le proprie rassicurazioni, l’intento criminoso.” (Cass. pen. Sez. V, 10/12/2015, n. 8349)

Se vuoi approfondire l’argomento, puoi anche leggere i dettagli su bancarotta preferenziale banche, condanna per bancarotta fraudolenta conseguenze, e bancarotta semplice e fraudolenta.

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Avvocato penalista Milano Francesco D'andria

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