Corruzione impropriaSi parla di >corruzione impropria  nella sezione dedicata ai delitti contro la pubblica amministrazione (titolo II), all’interno del codice penale. Si tratta tuttavia di  un reato proprio poiché a compierlo può essere un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio. Quindi un funzionario impiegato in una pubblica amministrazione. Esso è contemplato dall’art. 318 c.p. e si concretizza quando l’agente, nell’esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri:                                                                                                                

1. riceve indebitamente denaro o altra utilità.                                                                       2. accetta la promessa di ricevere indebitamente denaro o altra utilità.
Non importa quindi che  il vantaggio sia per sé stesso o per altre persone.

A caratterizzare la corruzione impropria è il nesso causale fra esercizio di una funzione  ed il riconoscimento di un beneficio.

Il bene giuridico tutelato dall’art. 318 c.pè la Pubblica Amministrazione, apparato che persegue interessi pubblici e collettivi in nome dell’imparzialità e del buon andamento. 

Elemento soggettivo del reato è il dolo specifico, ossia  la volontà e l’intenzionalità di dar vita al pactum sceleris.

Per tale ragione la corruzione impropria è altresì un reato plurisoggettivo poiché per perfezionarsi ha bisogno della presenza e dell’azione di un altro individuo, il privato cittadino, disposto a dare o a promettere utilità in cambio dell’intercessione di un funzionario pubblico.

La pena comminata vede un minimo di tre ed un massimo di otto anni, limiti questi, che sono stati inaspriti a seguito della suddetta riforma.

Ora ti faccio un esempio di corruzione impropria: siamo presso il commissariato di polizia di Napoli, arriva un privato cittadino pronto a denunciare le molestie del vicino di casa e offre un’ingente somma di denaro, pari a 30.000 euro, al commissario di turno, per avere un maggior occhio di riguardo.

Corruzione propria e impropria: cosa dice la legge

Corruzione propria e impropriaMa cosa dice la legge su corruzione propria e impropria? Il delitto di corruzione può avere una duplice natura in base al tipo di condotta del soggetto agente.

Il Codice Penale distingue due ipotesi:

  • corruzione propria (art. 319 c.p.), ovvero per un atto contrario ai doveri d’ufficio;
  • corruzione impropria (art. 318 c.p.), ovvero nello svolgimento di un atto d’ufficio.

Nel primo caso, l’agente, cioè l’incaricato di un pubblico servizio, accetta il denaro o altre utilità per compiere un atto che va contro i suoi doveri d’ufficio, che in genere si sostanzia in un’omissione o in un ritardo. Questa ipotesi è considerata più grave, in quanto va a danneggiare il buon funzionamento della Pubblica Amministrazione, quel bene tutelato dalla norma in esame.

Diversamente, nel delitto di corruzione impropria, il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio commette il fatto nello svolgimento dei propri doveri lavorativi. In questo caso l’agente compie un atto dovuto, ma dietro la pattuizione di una somma di denaro o di altri beni. Pertanto il disvalore non è ascrivibile alla condotta in sé ma al compenso ricevuto.

Concussione e corruzione impropria: quale significato

ConcussioneQual è il significato di concussione e corruzione impropria?

  • Dalla lettura del codice penale risulta che il reato di concussione consiste nella condotta del pubblico ufficiale o dell’incaricato di un pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe un’altra persona a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità. La sanzione è la reclusione da sei a dodici anni.

La concussione è un abuso di potere da parte di chi, rivestendo una particolare qualità all’interno della pubblica amministrazione, ne approfitti per far valere la sua autorità su altri traendone un vantaggio illecito (o mi dai i soldi o non dichiarerò inammissibile la tua partecipazione ad una gara d’appalto).

Per molti aspetti la concussione è l’equivalente dell’estorsione, la differenza è che viene commessa da un pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio.

  • La corruzione impropria, invece,  trova la sua disciplina nell’art. 318 c.p., che punisce con la reclusione da tre a otto anni il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che, per l’esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri, indebitamente riceve o accetta la promessa per sé o per un terzo di una somma di denaro o altre utilità. Tale norma è stata modificata, dalla L. 3/2019 (Legge Spazzacorrotti), di modifica dei reati di corruzione.

Concussione impropria antecedente: di cosa si tratta e come viene definita?

AntecedenteQual è la definizione della corruzione impropria antecedente? La corruzione sia essa propria che impropria può essere definita antecedente quando la retribuzione è pattuita anteriormente al compimento dell’atto e al fine di compierlo.

Il reato di corruzione impropria antecedente è un reato plurisoggettivo a concorso necessario. Questo vuol dire che perché si realizzi ci devono essere sia un corrotto che  un corruttore, cioè sia il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che il privato. In questo caso la qualifica soggettiva deve necessariamente sussistere nel momento in cui il fatto è commesso.

Se vuoi scoprire di più sul tema, leggi anche i nostri approfondimenti su corruzione e concussione, corruzione in Italia, e corruzione in atti giudiziari.

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Avvocato penalista Milano Francesco D'andria

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