La corruzione e la concussione sono delitti contro la Pubblica Amministrazione commessi dai Pubblici Ufficiali (Art. 357 c.p.) o dagli Incaricati di un pubblico servizio (art. 358 c.p.).
VI sono casi in cui vi è la cooperazione di un soggetto privato (corruzione), mentre in altri vi è la costrizione attuata nei confronti di quest’ultimo (parliamo allora di concussione).
Analizzando le due fattispecie nello specifico, ti ricordo che la concussione è disciplinata dall’ art. 317 c.p. ed è commessa dal pubblico ufficiale o dall’incaricato di un pubblico servizio, che:
- abusando della sua qualità o dei suoi poteri;
- costringe taluno a dare o a promettere indebitamente;
- a lui o ad un terzo;
- denaro o altra utilità.
Diversamente, la corruzione è quel delitto commesso dal pubblico ufficiale o dell’incaricato di un pubblico servizio in accordo con un altro soggetto, e si estrinseca in due figure.
- Corruzione impropria (cfr. Art. 318 c.p.):
Il Pubblico Ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio per l’esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri indebitamente riceve per sè o per un terzo denaro o altra utilità o ne accetta la promessa
- Corruzione propria (cfr. Art. 319 c.p.):
Il Pubblico Ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio per omettere o ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio, riceve, per se’ o per un terzo denaro od altra utilità o ne accetta la promessa.
Puoi ben notare che mentre nella concussione il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, abusando della sua qualità, costringe qualcuno a dare o promettere una qualche utilità (si tratta in buona sostanza di una estorsione qualificata dal fatto che l’estorsore è un pubblico ufficiale) nella corruzione il soggetto privato è certamente d’accordo con il pubblico ufficiale nel dargli o promettergli denaro o altra utilità, affinché quest’ultimo compia un atto del suo ufficio o un atto contrario ai doveri d’ufficio.
Si riscontra proprio qui la differenza sostanziale tra concussione e corruzione. Inoltre il Legislatore ha previsto la punizione anche per il corruttore (cfr. Art. 321 c.p.) e per l’istigatore alla corruzione (cfr. Art. 322 c.p.), cioè del privato che dà, offre o promette denaro od altra utilità non dovuti ad un pubblico ufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio.
L’ Art. 320 c.p. estende la disciplina della corruzione all’incaricato di un pubblico servizio.
Differenza tra corruzione e concussione: vediamoci chiaro
Corruzione e concussione sono due delitti contro la Pubblica Amministrazione con specifiche differenze. Ma qual è la differenza tra la corruzione e la concussione?
Innanzitutto sono dei delitti compiuti da pubblici ufficiali o incaricati di pubblico ufficio nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Ulteriore elemento comune è la volontà di voler indebitamente trarre un vantaggio non dovuto.
Ti ricordo che la disciplina normativa di riferimento dei delitti contro la Pubblica Amministrazione è contenuta nel Libro Secondo del Codice Penale negli articoli che vanno dal 314 al 360.
La legge stabilisce chiaramente differenze, pene e fattispecie in cui si configurano i reati in oggetto.
Per farti comprendere la differenza tra i due delitti è fondamentale che ti spieghi quali sono le caratteristiche di questi due reati.
La legge contempla diverse ipotesi di corruzione; di norma, però, si distingue tra corruzione propria e corruzione impropria. Vediamo cosa sono.
- In merito alla corruzione propria, sintetizzando possiamo dire che consiste nel pagare un funzionario pubblico per contravvenire ai suoi doveri: ad esempio, risponde di corruzione il finanziere che accetta denaro per chiudere un occhio sulle irregolarità contabili del soggetto controllato.
- La corruzione impropria invece è una forma più blanda di corruzione e si commette quando il P.U. non realizzerà un atto contrario ai suoi doveri d’ufficio.
Secondo il codice penale, il pubblico ufficiale che, per l’esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri, indebitamente riceve, per sé o per un terzo, denaro o altra utilità o ne accetta la promessa è punito con la reclusione da uno a sei anni . Alla stessa pena soggiace il corruttore, mentre all’incaricato del pubblico servizio al quale si applica un pena ridotta fino a un terzo.
In altre parole, si commette corruzione impropria quando si paga (o si promette altra utilità o vantaggio) un funzionario per fare ciò che dovrebbe normalmente compiere in ossequio al proprio lavoro. Così, risponderà di corruzione impropria colui che offre del denaro a un finanziere per dirgli di fare bene il suo lavoro nel momento in cui quest’ultimo andrà ad effettuare dei controlli presso un’attività commerciale.
Il reato di concussione, invece, consiste nella condotta del pubblico ufficiale o dell’incaricato di un pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe un’altra persona a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità. La sanzione è la reclusione da sei a dodici anni.
La concussione, è un vero e proprio abuso di potere (rectius: estorsione) da parte di chi, rivestendo una particolare qualità all’interno della pubblica amministrazione, ne approfitti per far valere la sua autorità su altri traendone un vantaggio illecito.
Arriviamo al punto: quale è la differenza tra corruzione e concussione?
Sebbene corruzione e concussione siano accomunati da diversi aspetti (entrambi sono reati che coinvolgo i dipendenti della pubblica amministrazione e ruotano intorno ad una maggiore utilità che i predetti possono ottenere dall’esercizio delle proprie funzioni), tra le due ipotesi delittuose intercorre una profonda differenza: la concussione presuppone la prevaricazione del pubblico ufficiale sul privato; diversamente la corruzione si basa su un rapporto di parità tra cittadino corruttore e funzionario corrotto.
Nella corruzione poi, sia il corrotto che il corruttore ottengono un vantaggio.
Nella concussione, invece, il cittadino deve soccombere davanti alla prevaricazione del pubblico ufficiale, il quale è l’unico a conseguire un vantaggio dalla propria condotta.
Per concludere possiamo dire che mentre nella corruzione i soggetti coinvolti (pubblico ufficiale e privato) trattano tra loro sullo stesso piano e si accordano per ottenere entrambi un vantaggio, nella concussione è il pubblico ufficiale a prevalere, abusando della propria carica, sul privato e a imporgli la prestazione.
Corruzione ambientale e concussione: di cosa si tratta
Cosa sono quindi la corruzione ambientale e la concussione? È chiaro che, per ottenere un indebito vantaggio, il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio possono servirsi di violenza o di minaccia al fine di raggiungere i propri scopi criminosi.
Queste modalità d’azione, però, non sono le uniche né tantomeno le più diffuse: per questo motivo, la giurisprudenza punisce anche la concussione ambientale.
Vediamo insieme di cosa si tratta:
Per concussione ambientale deve intendersi la concussione ottenuta ingenerando nella vittima la convinzione che cedere alle pressioni o alle richieste illecite del pubblico ufficiale costituisca una prassi alla quale non ci si può sottrarre.
Nei casi di concussione ambientale il reo non pone in essere nessuna condotta palesemente costrittiva, limitandosi a lascar intendere che è pratica costante quella di avvantaggiare il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio.
Ti faccio un esempio: potrebbero ricorrere gli estremi della concussione ambientale nel caso in cui il cittadino si rechi all’ufficio tecnico del proprio comune sapendo che, per ottenere un permesso di costruire, dovrà pagare il pubblico funzionario.
La concussione ambientale dà luogo a qualche problema di tipo interpretativo perchè la norma sulla concussione parla esplicitamente di costrizione, nel senso che il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, abusando di poteri o qualità, obbliga la vittima ad accontentare il suo volere.
Nella concussione ambientale, però, questa circostanza non ricorre, visto che l’autore del crimine “asseconda” un malcostume diffuso o fa capire alla vittima che le cose “funzionano in questo preciso modo”.
Occorre sottolineare che si parla di concussione ambientale vera e propria solo quando l’autore del reato, oltre che approfittare del malcostume, abusi concretamente della sua veste per intimorire la vittima e ottenere il proprio desiderato guadagno.
Allo stesso modo si parla di corruzione ambientale allorché all’interno di un dato sistema, di un ente, o articolazione amministrativa, la corruzione non è un atto criminoso isolato, bensì si atteggia a vera e propria prassi: un modus operandi e addirittura vivendi diffuso, tale da instaurare una permanente induzione verso detta fattispecie delittuosa. Si tengano a mente clamorosi casi italiani degli anni ’90, comunemente noti sotto il nome di Tangentopoli.
Concussione, corruzione e peculato: cosa sono?
Vediamoci chiaro anche in riferimento a concussione, corruzione e peculato.
Il reato di Concussione
Il delitto di concussione è previsto dall’art. 317 c.p., ed è punito con la reclusione da sei a dodici anni il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità.
La condotta incriminata consiste nella sola costrizione, vale a dire nella minaccia di cagionare un male ingiusto alla persona offesa dal reato.
Infatti l’induzione è oggi sanzionata dal reato di induzione indebita a dare o promettere un’utilità di cui all’art. 319 quater c.p.
Il reato di Corruzione
La corruzione consiste in un accordo criminoso tra corrotto e corruttore avente ad oggetto un’attività della pubblica amministrazione.
L’ art. 318 c.p. punisce con la reclusione da tre a otto anni la corruzione per l’esercizio della funzione, che si configura allorché il pubblico ufficiale (o l’incaricato di pubblico servizio, punito tuttavia meno severamente), per l’esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri, indebitamente riceva, per sé o per un terzo, denaro o altra utilità o anche solo ne accetti la promessa.
L’art. 319 c.p. invece sanziona con la reclusione da sei a dieci anni la corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, e consiste nella condotta del pubblico ufficiale (o dell’incaricato di pubblico servizio), che, per omettere o ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio, riceve, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità, o ne accetta la promessa.
Le stesse pene, come previsto dall’art. 321, vengono applicate certamente anche al privato che dà o promette il denaro o un’altra utilità, essendo anch’egli, soggetto attivo del reato.
Il reato di Peculato
Tale delitto può essere definito come l’appropriazione indebita commessa da parte del soggetto che riveste una qualifica pubblica.
Ai sensi dell’art. 314 c.p. è infatti punito con la reclusione da un minimo di quattro anni a un massimo di dieci anni e sei mesi il pubblico ufficiale (o l’incaricato di un pubblico servizio) che si appropria del denaro o della cosa mobile di cui abbia il possesso o comunque la disponibilità per ragioni del suo ufficio o servizio.
Cosa si intende con il termine “appropriazione”? Si parla di appropriazione quando il soggetto agente si comporta nei confronti del bene come se ne fosse proprietario, compiendo tutta una serie di atti incompatibili con quello che è il titolo per il quale possiede e operando la cosiddetta interversione del possesso in proprietà.
Risulta punito meno severamente il cosiddetto peculato d’uso, integrato allorché l’autore della condotta si sia impossessato della cosa per farne soltanto un uso momentaneo e in seguito il bene sia stato immediatamente restituito.
Se vuoi ottenere maggiori informazioni e dettagli, approfondisci anche gli altri argomenti come la corruzione in atti giudiziari, la corruzione impropria, e la concussione per induzione e il significato.