Il delitto di truffa è spesso protagonista nelle aule di giustizia a causa dell’ampia diffusione del reato.

Tale circostanza ha determinato il fiorire di una vasta ed articolata casistica che a sua volta dava spunti per la riflessione, sia dottrinale che giurisprudenziale, in merito agli elementi essenziali del reato in parola.

Le numerose sfaccettature del reato, dunque, comportano l’opportunità di rivolgersi ad un professionista che abbia maturato esperienza in tale specifico campo.

Ma in cosa consiste il reato di truffa?

Come noto per truffa si intende una condotta ingannatoria, mediante la quale un soggetto  determina nella vittima in un convincimento attuale non conforme a verità, sulla base del quale viene effettuato un atto di disposizione patrimoniale.

Pensiamo al caso di un soggetto che pubblichi annunci online di veicoli a prezzi particolarmente vantaggiosi spacciandosi per un professionista di aste fallimentari, al fine di convincere i possibili acquirenti della bontà dell’operazione, con l’intento di ricevere il denaro e non consegnare mai il veicolo, molto verosimilmente inesistente.

La condotta tipica del reato in questione è costituita dagli artifizi o raggiri, che costituiscono dunque il momento cruciale, il modus operandi, del reato.

Per artifizio, comunemente si intende una finzione/simulazione di circostanze inesistenti o una dissimulazione di circostanze esistenti, che genera una falsa rappresentazione della realtà esterna.

Si pensi ad esempio a colui che sostiene di possedere una qualifica che in realtà non ha ovvero a chi predispone una falsa attestazione di originalità di un bene in realtà di scarso valore.

Il termine raggiro, diversamente,  è interpretato come la condotta di chi riesce a convincere la vittima, orientandone in modo fuorviante le rappresentazioni e decisioni.

Se l’artifizio incide più sulla modificazione della realtà esterna, dunque, l’inganno incide sulla sfera psichica della vittima.

Cosa fare se ricevi una querela

Il delitto de quo è punito dall’art. 640 c.p. con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032 nella forma semplice semplice.

La truffa aggravata così come descritta nel secondo comma della medesima norma è punita più severamente con la pena della reclusione da uno a cinque anni e la multa da euro 309 a euro 1.549.

Appare, pertanto, evidente che qualora si venisse a sapere di essere stati querelati/denunciati per questo reato sarà importante rivolgersi subito ad un legale per predisporre la strategia difensiva maggiormente idonea in relazione alle circostanze del caso concreto.

Perché rivolgersi ad un avvocato competente per il reato di truffa

Come accennato in premessa il delitto di truffa può presentare aspetti molto controversi e complessi, soprattutto allorquando venga contestata nelle forme aggravate.

È oltremodo opportuno, dunque, rivolgersi ad un professionista competente e che abbia maturato esperienza giudiziaria in merito alla fattispecie criminosa in questione, al fine di approntare insieme la miglior difesa.

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Avvocato penalista Milano Francesco D'andria

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