L’AVVOCATO PENALISTA: IL REATO DI EVASIONE

 

COS’E’?

Il reato di evasione è disciplinato dall’art. 385 c.p. e punisce chiunque <<essendo legalmente arrestato o detenuto per un reato, evada […]>> dalla misura impartitagli per il reato in precedenza commesso e per il quale è stato sottoposto alla misura domiciliare.

Secondo la costante giurisprudenza di legittimità, l’evasione può essere posta in essere sia nell’ipotesi di chi si allontani arbitrariamente dalla sede detentiva domiciliare sia nell’ipotesi di chi, autorizzato dal Giudice ad allontanarsi, ometta di rientrarvi. (Cass., Sent. N. 10082/05; Conf. Cass., Sent. N. 6097/04)

Non solo, secondo una recente sentenza della Corte di Cassazione, il reato di evasione si ha anche quando la persona sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, cambia la propria residenza senza darne comunicazione e, conseguentemente, senza aver ottenuto l’autorizzazione da parte dell’Autorità Giudiziaria (Cass., Sent. N. 44504/2010).

 

COSA RISCHIO?

Ebbene, devi sapere che se evadi dalla misura degli arresti domiciliari, commetti un reato disciplinato appunto dall’art. 385 c.p. e punito con la pena della reclusione da 1 a 3 anni.

Se l’evasione viene commessa mediante l’uso di violenza o minaccia verso persone oppure mediante effrazione, la pena della reclusione va da un minimo di 2 anni a un massimo di 5 anni.

Invece, se viene commessa con l’uso di armi o da più persone riunite, la pena va da 3 a 6 anni di reclusione.

 

COME POSSO AIUTARTI?

Nel caso in cui tu fossi imputato in un procedimento penale per il reato di evasione è necessario che tu sappia che ti occorre un avvocato penalista specializzato in questi reati.

Personalmente, ho affrontato molti di questi casi riuscendo a dimostrare la pretestuosità e l’infondatezza delle accuse.

Difatti, con questo articolo voglio portare come esempio il caso di un mio assistito che per privacy chiameremo Andrea.

Andrea in seguito ad un momento di follia e quindi inconsciamente, poneva in essere in reato di evasione dalla misura degli arresti domiciliari impartitogli nel corso dell’anno precedente dall’Autorità Giudiziaria competente.

Premetto che per la configurabilità del reato di evasione oltre all’elemento materiale, ovvero l’allontanamento ingiustificato dal luogo di custodia infra muraria, vi è anche l’elemento soggettivo.

Elemento soggettivo di tale reato è il dolo generico ovvero la coscienza e volontà di violare la misura impartita.

Difatti il mio assistito, prima di commettere il reato di evasione, era stato condotto presso l’ospedale di zona ove un medico, in seguito ad una visita generica, aveva diagnosticato una forte depressione e disturbo della personalità e, dunque, un controllo psichiatrico.

Dunque, Andrea scoperto dalla Polizia mentre passeggiava per le vie della città veniva identificato e arrestato.

Il giorno successivo, in seguito all’arresto, veniva condotto presso il Tribunale al fine di essere processato nel corso di un’udienza per direttissima ove il Giudice competente in quella fase ha convalidato l’arresto e rinviato all’udienza successiva per la prosecuzione del procedimento penale.

Nel corso dell’udienza successiva ho chiesto al Giudice di celebrare l’udienza secondo il rito abbreviato condizionato all’acquisizione di una perizia psicologica allo scopo di evidenziare se Andrea, nell’istante in cui ha violato la misura degli arresti domiciliari, fosse capace di intendere e di volere.

Ebbene, il giudice ha accolto la mia richiesta e ha nominato un perito al fine di valutare la capacità di intendere e di volere di Andrea e, altresì, ha disposto la scarcerazione dello stesso.

 

Avv. Francesco D’Andria

 

 

 

 

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Avvocato penalista Milano Francesco D'andria

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