famigliaAvvocati penalisti e il penale della famiglia

  1. Chi sono gli avvocati penalisti e il penale della famiglia?

In questo articolo voglio parlarti di chi sono gli avvocati penalisti e il penale della famiglia.

Rispondo subito alla domanda, ma una premessa è d’obbligo.

Non esiste un albo di avvocati penalisti la cui specialistica è il penale della famiglia, ma esistono invece avvocati penalisti che si occupano di penale c.d. della famiglia.

Anche se non vi è una vera e propria branca o apposita categoria, si può dire che per penale della famiglia si intende la materia che ha per oggetto tutti i reati che si possono venire a costituire all’interno del nucleo familiare.

Di tal che, sarebbe cosa giusta dare mandato a quegli avvocati penalisti che si occupano di questa specifica materia, atteso che occorre una certa padronanza della materia penalistica ma anche determinate competenze nell’approcciarsi con i c.d. soggetti deboli (donne maltrattate, minori, ecc.).

  1. Ma quali sono i reati del c.d. penale della famiglia?

I reati del penale della famiglia sono compresi nel libro II del codice penale titolo XI – delitti contro la famiglia. Più dettagliatamente sono i seguenti:

  1. Violazione dell’obbligo di assistenza familiare previsto e punito dall’art. 570 codice penale;
  2. Abuso dei mezzi di correzione previsto e punito dall’art. 571 codice penale;
  3. Maltrattamenti contro familiari e conviventi 572 codice penale;
  4. Sottrazione consensuale di minorenni previsto e punito dall’art. 573 codice penale;
  5. Sottrazione di persone incapaci previste punito dall’articolo 574 codice penale;
  6. Sottrazione trattenimento di minore all’estero previsto e punito dall’art. 574 bis codice penale.

Senza pretesa di esaustività faremo una breve “carrellata” dei reati testé citati.

  1. Violazione dell’obbligo di assistenza familiare previsto e punito dall’art. 570 codice penale

Questo è il reato tipico del coniuge che, lasciato il focolaio domestico, si dimentica del coniuge e dei figli e decide di non provvedere più a “passare” gli alimenti al nucleo familiare deprivandolo delle risorse economiche per far fronte alle esigenze quotidiane.

La condotta in esame va ad avere una “coloritura” penalistica allorché si tratti di figli minori o inabili al lavoro o al coniuge “il quale non sia legalmente separato per colpa” cui vengono a mancare quei basilari ed essenziali mezzi di sussistenza.

Ma non solo.

La norma incriminatrice si applica non soltanto per ragioni economiche ma anche quando il coniuge si sottrae agli obblighi di assistenza inerenti alla responsabilità  genitoriale, quali, ad esempio, educazione, istruzione, sostegno morale.

  1. Abuso dei mezzi di correzione previsto e punito dall’art. 571 codice penale

Questo reato si viene a costituire nella realtà fattuale allorché un soggetto, attraverso la sua potestà genitoriale o d’istruzione o cura, non applichi più il suo ius corrigendi, ovvero il diritto a correggere il minore al fine di educarlo, ma travalichi la sua condotta, tracimando in un ambito illecito.

È il caso del genitore che “picchi a sangue” il proprio figlio dopo che questi ha conseguito uno scarso rendimento scolastico.

L’abuso dei mezzi di correzioni può variare in base alla cultura o al tempo.

Ad esempio nel dopoguerra non era considerato maltrattamento far stare i bambini sui ceci o dietro la lavagna dopo una marachella a scuola, oggi, agli occhi del Giudice, potrebbe risultare un’attività di abuso dei mezzi di correzione.

  1. Sottrazione consensuale di minore e sottrazione di persona incapace

Chi sottrae un minore che ha compiuto gli anni quattordici con il consenso di quest’ultimo a genitori o persone che stanno esercitando la potestà è punibile a querela della persona offesa.

È il caso tipico del minore che viene svincolato dal freno paterno per essere indirizzato ad una vita “extrafamiliare” da parte di amici, compagni, camerati.

Si verifica invece il reato di sottrazione di persone incapaci quando il minore non ha ancora compiuto  gli anni quattordici e quindi viene considerato incapace.

 

 

 

 

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Avvocato penalista Milano Francesco D'andria

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