La richiesta di scarcerazione
Cosa si fa quando i giorni passano, le indagini vanno avanti, e tu rimani in carcere? Ne parliamo in questo approfondimento legato appunto all’istanza di scarcerazione.
Se sei in carcere è perchè sei stato attinto da una misura cautelare che dispone una misura in vinculis che annulla la tua libertà personale.
Immediatamente hai impugnato, per il tramite del Tuo Difensore, la misura cautelare davanti al Tribunale del Riesame per ottenere la scarcerazione; ma, tuo malgrado, il Giudice della Libertà ha rigettato la tua istanza.
A questo punto cosa fare?
Il nostro ordinamento ci consente, dopo la fase che ti ho testé rappresentato, di avere comunque una chance, ovvero di presentare un’istanza di scarcerazione innanzi al Giudice delle Indagini Preliminari
Attenzione: l’istanza di scarcerazione però va assolutamente studiata dal tuo Difensore altrimenti l’esito sarà infausto. In altre parole se l’istanza non è compiuta nei termini di cui Ti parlerò da qui a poco allora essa è destinata ad andare nel cestino della carta del Magistrato.
Cosa allora bisognerà fare per ottenere una istanza di scarcerazione?
Devi sapere che attraverso l’ordinanza di misura cautelare e dell’ordinanza del Tribunale del Riesame i Giudici hanno ritenuto che sussistono gravi indizi di colpevolezza e che permangono esigenze cautelari (pericolo d’inquinamento delle prove, pericolo di fuga, pericolo di ripetizione del reato).
Ascoltami bene: L’istanza di scarcerazione avrà un senso e avrà buone possibilità di riuscita se si pone all’attenzione del Giudice della misura cautelare che è intervenuto un fatto sopravvenuto che spazza via il fumus dei gravi indizi di colpevolezza o che annulla la tenuta logica delle esigenze cautelari.
Ad esempio: l’ordinanza di misura cautelare è stata emessa nei tuoi confronti perché, in qualità di professore ordinario dell’Università di Pollanatrocchia, avresti abusato sessualmente di una tua giovane allieva.
Secondo l’ordinanza sei un soggetto pericoloso e potresti ripetere il reato; dunque è meglio limitare la tua libertà attraverso una misura custodiale in carcere.
Su cosa potrebbe fondarsi la fondatezza e la riuscita della Tua istanza di scarcerazione?
La riuscita dell’istanza si fonda sul portare al Giudice, che ha emesso la misura cautelare, un fatto nuovo che prima non esisteva e che ragionevolmente fa presumere che ti asterrai dal commettere nuovamente il reato.
Quale potrebbe essere IL FATTO NUOVO?
Pensiamo al fatto che tu riesca finalmente a dissequestrare il telefonino che ti era stato sopposto a sequestro e ad estrapolare da esso alcuni messaggi in cui si evince il consenso al rapporto sessuale della presunta vittima del reato.
Oppure ancora, riguardo all’intervenuta insussistenza delle misure cautelari, dimostrare al Giudice che non vi è più pericolo di reiterazione del reato perché, producendo lettera di autosospensione, certifichi che non metterai più piede all’Università fino a che non si chiarirà la vicenda.
Nel primo caso il fatto sopravvenuto, ovvero gli sms prodotti al Giudice, va ad incidere sui gravi indizi di colpevolezza posto che, grazie a quella prova informatica, si evinceva il consenso dell’allieva al rapporto sessuale con il professore.
Nel secondo caso, invece, il fatto sopravvenuto, rappresentato dall’autosospensione dall’Università, va ad incidere sulla tenuta dell’esigenza cautelare posto che la circostanza della dimissione temporanea del professore rende oggettivamente impossibile il contatto con l’allieva e quindi viene a cadere la possibilità di reiterazione del reato.
Se hai questi elementi o queste carte nelle tue mani potrai quindi presentare istanza di scarcerazione confidando nella revoca della misura cautelare.
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