L’avvocato e l’usura bancaria

L’AVVOCATO E IL REATO DI USURA BANCARIA

Caro lettore, intanto Ti ringrazio di aver cliccato sulla mia pagina.

Se pensi di esser stato travolto dal reato d’usura bancaria puoi rivolgerti al mio studio.

Come è ovvio tale reato non viene compiuto unicamente dalle organizzazioni mafiose, ma, talvolta, come è emerso dai fatti di cronaca, alcuni istituti di credito operano un tasso di interesse “usuraio”.

Orbene, recandoti presso il nostro Studio Legale otterrai una consulenza a 360 gradi, con avvocati e commercialisti esperti e competenti del settore che seguiranno passo passo la tua pratica.

Il vantaggio è che in questo modo non dovrai affidare la risoluzione del tuo problema ad un’agenzia impersonale, ma sarai assistito sin da subito da me e da commercialisti di rilievo, esperti del settore, che si occupano con professionalità di questa problematica.

 

Cosa fare

Contatta subito il nostro studio legale e provvederemo a fissare un appuntamento, dove analizzeremo tutti i documenti necessari (contratto di mutuo- contratto conto corrente- l’estratto conto) al fine di periziare se effettivamente sei stato vittima di un contratto d’usura.

Quest’operazione preliminare verrà compiuta a titolo gratuito.

Dopo di che, se vi sono i presupposti e le condizioni per andare avanti, sarà nostra premura stilare nella massima trasparenza un preventivo ed un contratto che sarai libero di accettare o meno.

Or dunque, stabiliremo un piano d’azione per risolvere la problematica che ti riguarda, sia nell’ambito penale che civile.

In sede penale, ci attiveremo per intraprendere il procedimento penale e per il ristoro dei danni patiti sia morali che economici.

In ambito civile, ci adopereremo per far sì che il contratto sia dichiarato nullo, e per ottenere la restituzione delle somme di denaro erogate ingiustamente.

 

ATTENZIONE

Ricorda, caro lettore, che si sta parlando di un PROCESSO COMPLESSO E UN REATO A TUTTI GLI EFFETTI.

Ergo, diffida da coloro che intraprendono gratuitamente tutto il percorso dell’azione legale, in quanto sicuramente non si prendono cura del tuo caso.

Quindi diffida da chi fa tutto troppo semplice.

 

Quando si verifica il reato di usura?: Ogni tre mesi la banca d’Italia determina un tasso massimo di interesse, detto anche tasso soglia, che le banche possono applicare ai loro clienti quando chiedono un mutuo, prestito o un fido.

Ebbene, se gli istituti di credito applicano un tasso superiore a quello soglia commettono usura, e i clienti per via legale, possono richiedere i soldi indietro.

Attenzione caro lettore: in molti casi il tasso d’interesse applicato dalla banca è addirittura inferiore al tasso soglia stabilito, ma è proprio qui che bisogna aprire gli occhi, prestando attenzione al tasso moratorio.

Infatti, solo sommando l’interesse moratorio all’interesse legale applicato dalla tua banca si può dedurre se si è soggetti al reato di usura.

Quindi, se al tuo credito è stato applicato un interesse usurario, sin da subito sarà attivata una pratica legale per far valere il vizio di nullità di cui il contratto è affetto, e da allora sarà poi possibile richiedere, e ricevere, un risarcimento danni per i tassi di interessi pagati indebitamente.

Adesso, se vuoi saperne di più sull’argomento, ti spieghiamo velocemente che cos’è il reato di usura bancaria, come viene applicato, e che effetti ha sul contratto.

Altrimenti puoi chiamare direttamente il nostro studio e fissare un appuntamento.

L’usura bancaria:

L’usura bancaria è il reato che commette chi, sfruttando il bisogno di denaro di un altro individuo, concede un prestito chiedendone la restituzione a un tasso d’interesse superiore al cosiddetto “tasso soglia” consentito dalla legge.

La legge sull’usura (legge 108/1996 che ha modificato profondamente l’art. 644 c.p.), ha introdotto un limite ai tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento, e ai fini della valutazione della usurarietà dei tassi, si deve fare riferimento al momento in cui gli interessi sono promessi o convenuti, indipendentemente dal momento del pagamento.

Ovviamente tutto questo discorso vale per i mutui a tasso variabile: ogni tre mesi, infatti, la Banca D’Italia va a stabilire il “tasso soglia” ovvero il tasso massimo di interesse che ogni banca può applicare al contratto di mutuo richiesto dai consumatori.

Dal 14 maggio 2011 il limite oltre il quale gli interessi sono ritenuti usurari è calcolato aumentando il Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM) di un quarto, cui si aggiunge un margine di ulteriori quattro punti percentuali. La differenza tra il limite e il tasso medio non può essere superiore a otto punti percentuali. Tale metodo di calcolo è stato introdotto dal d.l. 70/2011, che ha modificato l’art. 2, comma 4 della legge 108/96, che determinava il tasso soglia aumentando il TEGM del 50 per cento.

Spesso le banche applicano un tasso di interesse superiore a quello prescritto dalla Banca d’Italia, quindi compiono l’usura bancaria.

In questo caso il consumatore, secondo la legge, può richiedere la restituzione degli interessi già pagati.

 

Come  accorgersi dell’usura bancaria, calcolo del tasso passivo bancario:

Anche in questo caso la legge è intervenuta dandoci un modello di calcolo:

Art. 1 comma 1, L. 108/96 : “… per la determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate alla erogazione del credito.” Quindi il ricalcolo avviene utilizzando tutti i costi applicati dalla banca ad esclusione delle imposte (quali imposta di bollo).

Quindi:

interessi + commissioni massimo scoperto + spese

——————————————————————– x 365

Numeri

In questo modo ottengo il TAN (Tasso Annuale Nominale). A questo punto è importante calcolare il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) che partendo dal TAN e tenendo conto della capitalizzazione trimestrale degli interessi evidenzia il reale tasso (corrispettivo) applicato dalla banca nel rapporto di conto corrente.

Ecco quindi la generazione dell’usura: Quando il TAEG è superiore al tasso soglia (denominato TEGM Tasso Effettivo Globale Medio) esiste usura.  A questo punto il comma 3 dell’art. 644 del Codice Penale interviene ponendo un secondo limite. E cioè se il TAEG è superiore di una volta e mezza del TEGM, allora gli interessi sono sempre considerati usurai, aggravando quindi la posizione della banca che li ha applicati.

Effetti del reato di usura sul contratto:

Leggendo attentamente l’art. 644 c.p., l’usura a differenza della maggior parte dei reati, non si configura per l’esistenza o meno di un fatto (naturale) causato, dolosamente o colpevolmente, da una persona (reo), ma si concretizza semplicemente con l’instaurarsi tra le parti di un rapporto (giuridico) sinallagmatico, un accordo che prevede obbligazioni reciproche.

Il comportamento penalmente sanzionato infatti consiste, in ogni caso, nel “farsi dare o promettere … in corrispettivo di una prestazione di denaro interessi usurari”, cioè nell’aver incassato/preteso interessi superiori al limite di legge o che risultino comunque sproporzionati, rispetto alla controprestazione, quando chi li ha dati o promessi si trova in condizioni di difficoltà economica o finanziaria; sia nell’uno (usura “oggettiva”) che nell’altro caso (usura “soggettiva”) l’elemento fondamentale del reato di usura non è tanto il comportamento di un determinato soggetto (il reo) nei confronti di un’altra persona (la vittima), ma l’accordo di due parti (una che si fa dare/si fa promettere, l’altra che dà/promette); la prova principale dell’usura, in entrambe le fattispecie, è nel contratto.

E’ fuori discussione che le parti di un contratto usurario non debbano necessariamente essere persone fisiche, ma possano benissimo essere anche persone giuridiche: banca o finanziaria, come soggetto che si fa “dare o promettere la prestazione usuraria” (danaro o altra utilità) da un lato ed impresa societaria o ente (pubblico o privato) che “consegna o promette di dare interessi usurari” dall’altro lato del rapporto sinallagmatico usurario.

I contratti di finanziamento soggetti alle norme antiusura (cioè i contratti le cui clausole possono prevedere la corresponsione di interessi usurari), attualmente, sono i seguenti dieci tipi: a) aperture di credito in conto corrente, b) finanziamenti per anticipi su crediti e documenti e sconto di portafoglio commerciale, c) crediti personali, d) crediti finalizzati all’acquisto rateale, e) credito revolving e con utilizzo di carte di credito, f) operazioni di factoring, g) operazioni di leasing, h) mutui, i) prestiti contro cessione del quinto dello stipendio e della pensione, l) altri finanziamenti a breve e medio/lungo termine.

Come ben si vede, i tipi di accordi potenzialmente usurari sono tutti contratti quotidianamente utilizzati per ordinarie operazioni di credito, i cui contraenti sono, di norma, da un lato una banca/finanziaria (società) e dall’altro un’impresa (anche societaria) o una famiglia (anche se chi firma è una sola persona, prima o poi vengono sempre coinvolti anche gli altri componenti del nucleo).

Considerato l’elenco dei tipi di finanziamenti potenzialmente usurari, risulta evidente che l’usura è un “reato-contratto”, non certo un “reato in contratto”, ciò significa che l’usura non è un reato che si commette “attraverso” un contratto di per sé lecito, come ad esempio nel caso della truffa.

Il reato di usura sussisterà in quanto esiste un contratto usurario: la legge, sia penale che civile, punisce il semplice fatto (giuridico) della conclusione (stipula) del contratto con cui si chiedono interessi usurari, cioè dei corrispettivi per il finanziamento concesso.

Ciò significa che il reato e l’illecito civile, si commettono già con la stipula del contratto, non dipendono dall’azione di una persona (l’usuraio) e dei suoi complici, come ad esempio, nella truffa dove, stipulato un (lecito) accordo preliminare, l’ingenuo turista italo-americano consegna a Totò (il truffatore) i soldi per l’acquisto della fontana di Trevi; la sostanza del reato, in questa truffa, sta nella consegna dei soldi ottenuta con l’inganno (al compratore viene fatto credere che la fontana sia di Totò), non certo nel contratto (accordo), in cui si dice solamente che la fontana viene venduta per tot soldi.

Il problema dell’usura nei contratti bancari poi, non può limitarsi alla mera nullità delle clausole ex art. 1815 c.c., ma deve anche essere considerata attentamente la questione del risarcimento del danno da fatto illecito che, nel caso di imprese costrette al fallimento, alla chiusura o ad un ridimensionamento dell’attività, dai tassi elevati praticati dalle banche finanziatrici, attente solo ai loro interessi non è di certo risolta con l’azzeramento degli interessi oltre il limite o sproporzionati (usurari) corrisposti. Si sottolinea inoltre che, ai sensi dell’art. 1422 c.c., l’azione promossa dal cliente verso la banca per far valere la nullità delle clausole di un contratto di finanziamento che conducono all’usura è imprescrittibile.

Caro lettore, come avrai ben intuito, leggendo quanto riportato, si tratta di un reato complesso e difficilmente risolvibile in modo veloce e immediato. Quindi il principio secondo cui nessuno ti regala niente inizialmente citato, vale anche in questo caso, non lasciare dunque che il tuo problema venga affrontato in modo inadeguato, affidandoti allo Studio Legale D’Andria, sito in via Goffredo Mameli n.40 (MI), e il tuo problema verrà affrontato e risolto concretamente.

 

CONTATTACI SENZA INDUGIO INSIEME RISOLVEREMO IL TUO PROBLEMA.

 

 

 

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Avvocato penalista Milano Francesco D'andria

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